Molte persone desiderano vendere su Amazon, e farlo segnalando come strumento di incasso la propria PostePay, come la PostePay Evolution, dotata di codice IBAN e dunque teoricamente in grado di accettare gli accrediti che il marketplace ci fornirà ogni volta che viene venduto un prodotto o, di contro, addebitare le spese legate alle commissioni di chiusura o alle quote di abbonamento del piano professionale.
Ma è possibile realmente vendere su Amazon attraverso la PostePay? Si può evitare di segnalare il proprio conto corrente bancario, e scegliere questa carta di Poste Italiane come strumento per poter veicolare la gestione contabile della propria presenza sull’ecommerce?
Indice
PostePay o conto corrente?
In primo luogo, il nostro consiglio è quello di optare sempre per un conto corrente che possa permetterti una migliore gestione e rendicontazione delle entrate e delle uscite.
È pur vero che la PostePay Evolution può sostanzialmente ricondurre le stesse operatività tipiche di un conto corrente base, ma è anche vero che prima o poi – se il tuo ecommerce si svilupperà nel giusto modo – potresti aver bisogno di servizi più evoluti da collegare al rapporto che usi come punto di appoggio per gli accrediti o per gli addebiti. Pensa ad esempio alla possibilità di poter ottenere un prestito per la tua attività, e di dover dimostrare alla banca una coerente movimentazione. O magari poter disporre di carnet di assegni e altri strumenti di pagamento da utilizzarsi per scopi aziendali, legati alla tua attività.
Insomma, al di là – ne parleremo tra poco – che ti sia consentita o meno l’uso di PostePay per la tua attività su Amazon, è sempre meglio dotarsi di uno strumento più evoluto come il conto corrente.
Peraltro, l’apertura di un conto corrente è simile – per tempi e procedure – a quella di una PostePay. E anche i costi sono oramai azzerabili, considerato che online e anche nelle banche tradizionali puoi trovare degli ottimi rapporti di conto a oneri irrisori.
PostePay Evolution, un’abilitazione difficile
Passiamo ora all’aspetto concreto. Amazon necessità di un rapporto dotato di codice IBAN per cercare di poter veicolare le proprie operazioni in esso. In tal senso, la PostePay Evolution sembra fare al caso tuo, considerato che è dotato di un codice IBAN, esattamente come un qualsiasi rapporto bancario.
Tuttavia, è bene compiere qualche accortezza in più. Come segnalano molti venditori, infatti, all’inizio PostePay Evolution sarà effettivamente accettata da Amazon poiché in possesso di codice IBAN, ma a breve distanza Amazon ti chiederà di un estratto conto del rapporto che stai usando, con nome e cognome dell’intestatario indicato, per la verifica dello strumento. Cosa che, con una PostePay Evolution, non sarà però possibile effettuare, considerato che tale rapporto non offre un estratto conto (non è un conto corrente, d’altronde!) ma solo la visualizzazione online dei movimenti.
Quanto sopra porta conseguentemente all’impossibilità da parte di Amazon di poter utilizzare coerentemente tale strumento e, dunque, la richiesta di un altro strumento sostitutivo, come un vero e proprio conto corrente bancario. Meglio dunque prevenire tale inconveniente, e dotarsi subito di un conto corrente valido.
Come scegliere i giusti strumenti di pagamento per il tuo ecommerce
Prendendo spunto da quanto sopra abbiamo introdotto, giova cercare di compiere un interessante focus sul quale vogliamo dedicare qualche minuto.
Domandiamoci, cioè, come scegliere i giusti strumenti di pagamento per il tuo ecommerce, con particolare riferimento alla crescente fetta di giovani acquirenti (i Millennials) che potrebbero essere (o magari lo sono già!) i tuoi principali clienti.
Per far ciò, non possiamo non rilevare come molti imprenditori hanno spesso commesso l'errore di giudicare i Millennials come una generazione non particolarmente a suo agio con i soldi, semplicemente perché hanno meno fondi con cui operare rispetto ai loro predecessori.
Ma la realtà è molto diversa. I Millennials sono infatti ben più consci delle loro finanze di quanto si possa immaginare, soprattutto quando si tratta di utilizzare i metodi di pagamento che massimizzano i loro vantaggi.
Non solo. Si tratta di una generazione che “fa” tendenza, ed è nota per essere una generazione esigente e sempre più esperta, che pretende opzioni di pagamento creative che offrano maggiore controllo, sicurezza e ricompense, come il cashback o dei buoni gratis. Tanto che sono disposti a fare acquisti solo se trovano la piattaforma giusta.
Insomma, i Millennials sono più disposti di altre generazioni ad assumersi un rischio sulle nuove tendenze di pagamento se vedono in esse una migliore esperienza d'uso o dei vantaggi finanziari. Tuttavia, la sfida pr i brand è notevole: offrire una forte proposta di valore per suscitare il loro interesse!
Pagamenti digitali
Una sfida, quella di cui sopra, che sembra essere stata colta pienamente dai pagamenti digitali.
I pagamenti digitali, macro categoria nella quale rientrano, ad esempio, PayPal e altri portafogli virtuali, sono in continua crescita, e sono sempre più popolari tra i Millennials. Più di un giovane su due ha dichiarato di preferire i pagamenti digitali al contante, ed è per questo che aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni stanno iniziando ad adottare piattaforme di pagamenti digitali, come Apple Pay, per aumentare il proprio traffico.
Carte di credito
C’è stato un tempo in cui gli analisti ritenevano che i Millennials avrebbero condotto alla distruzione l'industria delle carte di credito per la loro preferenza ad usare strumenti alternativi.
Anche questo è, evidentemente, falso. I Millennials usano regolarmente le carte di credito per le loro transazioni di shopping, ma usano meno carte rispetto alle altre generazioni e sono molto più selettivi sulle carte di pagamento che usano.
Cashback
A proposito di tendenze tipiche dei Millennials, un cenno non può che essere ricondotto alla preferenza, ove possibile, per i sistemi Cashback. I programmi di fidelizzazione sono ormai una necessità che non dovresti trascurare, anche perché i clienti più giovani sono particolarmente inclini a scegliere un fornitore in base ai riconoscimenti che offre.
Alla luce di ciò, le aziende devono trovare il giusto equilibrio tra l'offrire ai consumatori ricompense sufficienti per incentivarli ad acquistare e il perdere una quantità significativa di profitti cercando di creare una proposta di valore competitiva.
In-app Checkout
Abbiamo già ricordato come la convenienza sia una motivazione primaria per i consumatori Millennials, e i fornitori di app si stanno rendendo conto della necessità di eliminare i punti di attrito lungo il percorso di acquisto dei loro clienti per aumentare il tasso di conversione.
Di conseguenza, molte delle app più popolari di oggi stanno lanciando un efficace checkout in-app in modo che i consumatori non debbano aprire una nuova pagina solo per acquistare un prodotto. Quando si parla di Millennials, peraltro, l'in-app checkout è ancora più popolare rispetto ai metodi di pagamento tradizionali, come il contante.
Un recente studio di Deloitte, in tal proposito, ha rilevato che il 15% delle transazioni è stato effettuato con metodi di pagamento in-app (come PayPal o Apple Pay), mentre solo il 10% è stato effettuato in contanti o con assegni.
Fintech
Le startup Fintech sono una tendenza sempre più diffusa, soprattutto tra i Millennials. E tra i Millennials è forte la volontà di sperimentare nuove valute e nuove piattaforme di pagamento, come le blockchain – soprattutto quando non ci sono commissioni o ci sono solo minimi impegni di investimento per poter iniziare a fruire di potenziali grandi vantaggi.
È anche per questo che i Millennials sono leader nell'adozione della criptovaluta, e che hanno tassi sempre significativamente superiori alle altre generazioni, con il 17% di costoro che possiede criptovaluta, rispetto al 9% della Gen X e al 2% di Boomers.
Tuttavia, la predisposizione dei più giovani ad adottare soluzioni alternative non si limita alla criptovaluta. I consumatori più giovani richiedono qualcosa in più ai fornitori di strumenti pagamenti: più creatività, più cashback, più premi e un'esperienza utente più interessante.
Per questo motivo, gli imprenditori devono risparmiare, laddove possibile, sull'elaborazione dei strumenti di pagamento da mettere a disposizione sul proprio store – il che significa ricercare i migliori fornitori di soluzioni di pagamento e trovare risparmi da trasmettere ai propri clienti sotto forma di premi cashback, punti fedeltà o maggiori funzionalità.
Previsioni sulle carte di pagamento
A questo punto vogliamo altresì ricollegarci all’oggetto del nostro focus iniziale, e domandarci quali sono le evoluzioni delle carte di pagamento come strumento di regolamento degli acquisti sul proprio ecommerce.
Come suggerisce un recente report condotto da Edgar, Dunn & Company, la morte delle carte di pagamento (di credito, di debito, prepagate e di altri tipi) è stata notevolmente esagerata (pur preannunciata da alcuni autorevoli esponenti), e – di contro – il loro utilizzo dovrebbe crescere nei prossimi cinque anni.
A livello globale, con una quota di mercato del 37%, le carte di pagamento sono rimaste il metodo di pagamento più popolare per gli acquisti nel commercio elettronico nell’ultimo anno secondo i dati forniti dal Global Payments Report di Worldpay.
Inoltre, nell’ultimo anno le carte di pagamento in circolazione nel mondo erano 6,3 miliardi, mentre le carte di pagamento in circolazione a livello globale dovrebbero raggiungere 11,7 miliardi entro il 2023 (si stima che 8,4 miliardi siano carte di debito).
Sebbene nei mercati maturi si prevede una crescita più lenta, nei mercati emergenti le carte di pagamento dovrebbero crescere in modo significativo. A livello globale, assistiamo inoltre a un mercato di emissione di carte moderne in rapida espansione, con operatori innovativi che stanno diversificando l’attuale ventaglio di proposte.
Dunque, è evidente come le aziende abbiano bisogno di soluzioni di pagamento moderne e non si rivolgano più necessariamente alle loro banche come loro emittenti primarie, richiedendo invece sempre più una soluzione personalizzata alle nuove piattaforme.
È anche per questo motivo che nell’ultimo anno è stata stimolata la nascita e lo sviluppo i nuovi operatori che occupano uno spazio tradizionalmente dominato dalle banche. Le open API consentono a una nuova generazione di imprese di costruire programmi ed esperienze di pagamento innovative, permettendo ad aziende come Square e altre di personalizzare le carte di pagamento per soddisfare le esigenze dei loro clienti.
C’è, però, un problema: le commissioni. Dagli USA Visa e Mastercard hanno condiviso i loro piani per aumentare le commissioni interbancarie sulle transazioni tramite carta nel mercato locale, dove peraltro si registrano le commissioni interbancarie più elevate al mondo, e non è escluso che possano esserci dei rincari anche altrove.
Sempre dagli USA emerge inoltre come il costo dell'accettazione della carta continui ad aumentare per le imprese. Dal 2012 al 2018, ad esempio, le commissioni interbancarie totali applicate da Visa e Mastercard negli Stati Uniti sono aumentate del 77%.
Le cose vanno un po’ meglio da noi, dove tra l’altro la Commissione Europea è stata la prima authority sulla concorrenza ad agire contro Visa e Mastercard per le loro eccessive commissioni interregionali, annunciando ad inizio 2019 che le carte Mastercard e Visa non UE utilizzate nei negozi europei avrebbero avuto gli stessi tassi di commissione interbancaria delle carte europee.
Conclusioni
Nei mercati sviluppati, come gli Stati Uniti e l'Europa, secondo le ultime statistiche, le carte di pagmento dominano ancora il mercato dell'e-commerce, mentre nelle economie emergenti le carte hanno trovato un buon alleato nei portafogli digitali.
Ad esempio, le interfacce di pagamento come UPI in India rendono più facile per i consumatori collegare le loro carte con il loro conto e-wallet. In America e in Europa, le carte di pagamento dominano con una quota rispettivamente del 53% e del 49%. L'infrastruttura delle carte non è molto consolidata in alcune economie emergenti dell'area Asia Pacifico, dell’area Latino America e in Africa, dove c'è anche un'alta percentuale di consumatori non bancari.
Inoltre, la mancanza di fiducia dei consumatori e la crescente preoccupazione per le frodi con le carte ha limitato la crescita dell'uso delle carte di pagamento per gli acquisti di e-commerce in questi Paesi. La Cina e l'India stanno guidando l'espansione dell'e-commerce, ma la bassa penetrazione delle carte di debito e di credito ha reso difficile l'accesso a questi mercati da parte degli esercenti.