Vendere online senza partita Iva? Si può, oppure si rischiano multe da parte dell’Agenzia delle Entrate? Il terreno, come sicuramente saprai già, è di quelli più scivolosi. Eppure esistono delle linee guida che ti aiuteranno a mantenerti nella legalità. Dunque rispettando i tuoi obblighi da contribuente.
Vendere online senza partita Iva è una cosa che puoi fare, e che in Italia appartiene al computo delle opzioni previste in materia di fiscalità. Il problema, piuttosto, è capire come puoi farlo e quali sono i limiti che devi rispettare. Il motivo? La legge sostiene che tu puoi vendere con un e-commerce senza partita Iva, ma puoi farlo solamente quando la tua attività ha un carattere di occasionalità: dunque, se sei un professionista e se vivi di questo, l’apertura della partita Iva è assolutamente obbligatoria. In ogni caso, noi con questa guida ti aiuteremo a capirne di più, ma devi anche considerare che la legge in materia potrebbe cambiare. Il che vuol dire che il commercialista è l’unico che potrà darti informazioni certe, o quanto meno studiare il tuo caso specifico e darti le risposte che cerchi: dovrai dunque chiedergli una consulenza, anche se non hai intenzione di aprire la partita Iva.
Indice
Vendere online senza partita Iva: si può?
Come ti abbiamo già accennato velocemente, è possibile vendere senza partita Iva con il tuo negozio elettronico, o con qualsiasi piattaforma o marketplace tu abbia scelto. Ma esistono dei limiti che dovrai sincerarti di rispettare, per poter proseguire entro i termini della legge. Nello specifico, fiscalmente parlando, l’apertura della partita Iva è obbligatoria solo quando svolgi la tua professione in maniera continuativa: diversamente, se la svolgi in modo occasionale, non sei tenuto ad aprirla. Il vero problema, però, è sancire una netta differenza fra continuità e occasionalità: è qui che il terreno si fa impervio, ed entra in gioco l’esperienza del commercialista.
Noi possiamo dirti quanto la legge sostiene, ovvero che per vendere online senza partita Iva dovrai rispettare due paletti principali: il non superamento dei 5.000 euro di utili netti all’anno (che corrispondono a circa 6.500 euro lordi), e lo svolgimento dell’attività di vendita in modo sporadico e appunto occasionale. Se violi anche uno di questi due parametri, sei obbligato ad aprire la partita Iva in quanto soggetto agli adempimenti fiscali previsti per i professionisti.
Vendere in modo occasionale: cosa significa?
Il nodo della questione, al di là del limite dei 5.000 euro di utili, si trova soprattutto nella differenza fra attività occasionale e attività continuativa. Ma va comunque fatta una premessa: se apri un e-commerce proprietario, è altamente presumibile che tu venda in modo professionale. A meno che tu non abbia un sito di vendita oggetti usati, o qualcosa inerente alla vendita di oggetti fatti a mano. Ma tieni sempre conto che, per rientrare nella casistica dell’occasionalità, devi vendere in modo sporadico e dunque in modo “non organizzato”. Se crei degli oggetti fatti a mano e li vendi, tendenzialmente non sei organizzato. Ma se compri l’usato per rivenderlo, allora sei un commerciante a tutti gli effetti: e vendere online senza partita Iva non è consentito.
Perché ti serve un consulente per il tuo e-commerce
Come abbiamo già visto in queste poche righe, non è semplice orientarsi nella vendita su Amazon con o senza partita IVA. E, in fondo, questa è solamente una delle tante ragioni per cui probabilmente ti servirà un buon consulente per orientarti in una corretta gestione, contabile, della tua iniziativa di commercio elettronico.
Di seguito abbiamo voluto riassumere 5 motivi per cui la contabilità del commercio elettronico non è particolarmente semplice se non hai competenze avanzate e, dunque, altrettanti motivi per cui dovresti pensare di ricorrere a un buon consulente specializzato in e-commerce.
Le tasse
Tenere il passo con le tasse che bisogna pagare sulle tue vendite potrebbe costituire un vero e proprio incubo per tutti i venditori di e-commerce, e anche per quelli più esperti! Certo, nella maggior parte delle ipotesi sarà sufficiente presentare le opportune dichiarazioni IVA ed effettuare le periodiche liquidazioni, ma in realtà il quadro fiscale e tributario è molto più complicato. Pensa alle fatture da emettere, con la nuova fatturazione elettronica che ha compiuto il suo ingresso nel nostro ordinamento, con tutto ciò che ne è scaturito. O pensa alla dichiarazione dei redditi e a tutti gli adempimenti che ti saranno richiesti.
La gestione dell'inventario
Quanto inventario hai, e quanto vale la pena averne? Certo, in alcuni casi può essere molto semplice rispondere a questa domanda, ma per una buona parte degli imprenditori online rispondere è davvero molto, molto complicato. E la complessità sale nel momento in cui l’imprenditore vende anche attraverso canali multipli!
Insomma, può essere molto impegnativo per i venditori determinare quanto prodotto è in produzione in Cina, in viaggio, in dogana, nel vostro magazzino o in quello di Amazon, nel carrello della spesa o in una pila di resi. Le cose si complicano ulteriormente con l'aumento del numero di SKU, transazioni, Paesi e mercati. Non è raro che i venditori abbiano un teorico magazzino piuttosto importante, ma senza sapere realmente dove si trova l'inventario o se è ancora vendibile. Basti dire che avere un sistema di gestione dell'inventario scalabile, integrato e largamente automatizzato è un must have per ogni imprenditore lungimirante, in maniera tale da avere elementi che possano darti dati accurati per prendere le migliori decisioni.
In altri termini, se un venditore non è in grado di gestire l'inventario in maniera efficace, sarà presumibilmente a gestire un inventario sovra dimensionato, generando sfide molto significative per il tuo flusso di cassa.
Le commissioni
Un altro aspetto particolarmente dolente è rappresentato dalle commissioni di Amazon, una delle voci più gravi in termini di erosione dei tuoi profitti netti. Ricordiamo infatti brevemente – ne abbiamo parlato tantissime volte in altre parti del nostro sito, e non possiamo che rimandarti a tali focus per maggiori informazioni, che Amazon addebita commissioni su diverse attività che svolgerai al suo interno.
Ipotizzando che tu rivolga l’attenzione a un servizio FBA, ad esempio, dovrai sopportare delle commissioni di vendita che possono arrivare fino a superare anche il 10-15%, a seconda della categoria di riferimento, con frequenti commissioni minime. Ci sono poi le commissioni per il servizio FBA, che dipendono dalle dimensioni dell'articolo, dalla durata di permanenza del prodotto in un centro di distribuzione, dalla categoria merceologica e da altri fattori. A ciò si aggiunta anche il costo pubblicitario, nel caso in cui tu voglia sponsorizzare i prodotti, e così via.
Sei sicuro di avere sufficiente confidenza con tutte queste voci di costo? Certo, Amazon ti permette di effettuare delle simulazioni piuttosto precise che ti permetteranno di comprendere a quanto ammonta la tua marginalità netta, detratte tutte le commissioni che sono percepite dal marketplace, o altri costi che non sono direttamente percepiti da Amazon, ma che influenzeranno la redditività delle tue vendite online, come i costi di spedizione.
Ma sei comunque sicuro di poterli preventivare con piena consapevolezza?
Forse no. Ed è proprio per questo motivo che ricorrere a una buona consulenza qualificata sul commercio elettronico con Amazon ti potrà venire in soccorso. Ricorda che un’attenta attività di budgeting e di pianificazione finanziaria ti permetterà di sapere dove puoi ridurre le marginalità (ad esempio, offrendo più sconti, e così via) e dove invece non puoi più scendere con i prezzi o con le voci di costo.
Il volume delle transazioni
Una sfida molto importante che i commercianti al dettaglio si trovano a dover affrontare è legata all’incredibile e sorprendente volume di transazioni che potrebbero dover affrontare. Soprattutto se il commerciante vende prodotti dal basso prezzo unitario, è possibile che il suo successo dipenda da molte piccole transazioni, con bassi prezzi e ricchi dati da contabilizzare.
Purtroppo per te, su Amazon le cose sono molto diverse da quanto potesti ad esempio gestire con un tradizionale negozio su strada. Il sistema di vendita di Jeff Bezos fa infatti sì che tu non possa considerare come “tuoi” i clienti che hanno comprato il tuo prodotto, ed è per questo che Amazon non consente di acquisire le informazioni di contatto dei clienti per la vendita, e che limita ciò che puoi fare nei confronti di chi ha fatto shopping nella tua vetrina.
Nonostante ciò, ti potresti comunque trovare nella posizione di dover gestire molte transazioni con molti dati. Se non hai un buon sistema di gestione, correrai il rischio di non poter gestire questa mole di dati. Il che significa che dovresti ricorrere a una buona consulenza che possa aiutarti a trovare un modo intelligente per raggruppare tutte le tue transazioni, che possa effettuare un batch giornaliero, settimanale e mensile contro ogni rischio di perdita, e così via.
Ora, la maggior parte dei venditori clienti sceglie di raggruppare tutte le transazioni allo stesso ritmo con cui Amazon invia i pagamenti. Naturalmente, questo non significa affatto che sia la soluzione migliore. Prova a pensare a cosa dovresti aspirare per una migliore pianificazione finanziaria, e cerca di attrezzarti di conseguenza, per il bene della tua organizzazione e programmazione.
I resi
Gestire i resi, come venditore in una piattaforma e-commerce, è ancora più impegnativo della gestione dei resi in un negozio fisico, soprattutto se vendi su Amazon, dove i clienti possono restituire i prodotti senza bisogno di fornire alcuna giustificazione.
Ogni prodotto reso ti esporrà a diverse valutazioni, che volta per volta dovresti valutare: anche in questo caso, un buon consulente ti fornirà una importante mano d’aiuto per poter arrivare al risultato finale di una corretta gestione del magazzino.
Per esempio, potrebbero esserci prodotti vendibili, ovvero resi ma in grado di essere rimessi a magazzino. Attento, però, a comprendere per quale motivo la merce è stata rigettata dall’acquirente: non vorrai mica avere una bella collezione di feedback negativi?
Un’accortezza che molti venditori particolarmente organizzati scelgono di attuare è quella di collocare tutti i resi in un particolare reparto dove un dipendente può ispezionare ogni articolo e verificare cosa non è andato a buon fine. Questo sistema funziona bene se hai un piccolo magazzino e se il tuo articolo è abbastanza semplice da ispezionare, ma se hai una grande mole di beni e se i prodotti sono molto complessi, potrebbe essere un approccio anti-economico.
Ci sono poi i resi danneggiati, che ti apriranno davanti diversi scenari: ci sono infatti diversi motivi per cui il prodotto potrebbe essere danneggiato. Fermo restando che si tratta di una perdita secca per il tuo budget, bisogna verificare se il danno è colpa tua o se si può presentare una richiesta di rimborso nel caso in cui il danno sia colpa di Amazon.
E se il prodotto viene danneggiato dal cliente? In generale, un articolo può essere considerato danneggiato dal cliente se viene aperta la confezione e il prodotto non è più considerabile in condizioni nuove. Diverso è invece il discorso dei prodotti difettosi (non funzionano!) o quelli danneggiati dal vettore, durante il trasporto. Insomma, ogni prodotto reso ti esporrà a una serie di valutazioni particolarmente importanti e, tra le principali scelte, capire quando cancellare il prodotto dal magazzino. I resi possono complicare la contabilità del tuo inventario e se non stai attento possono rendere i inutili i tuoi sforzi, erodendo buona parte della marginalità!
Conclusioni
Insomma, nelle righe di cui sopra abbiamo avuto modo di condividere con te 5 fattori che rendono la contabilità di un progetto e-commerce piuttosto impegnativa per molti venditori su Amazon. Proprio per questo motivo diviene importantissimo cercare di prepararsi adeguatamente, in fase di pianificazione del tuo business, andando a individuare un collaboratore interno o esterno che sia sufficientemente esperto in queste tematiche, e che ti possa accompagnare passo dopo passo nel compimento delle migliori operazioni di gestione della contabilità, del magazzino e di ogni altro aspetto inerente.
Se deciderai di occupartene in prima persona, ma senza avere le necessarie competenze, correrai il rischio di trascorrere la maggior parte del tuo tempo alle prese con queste tematiche e, probabilmente, arrivare a un risultato comunque lontano dall’ottimale.
Naturalmente, ti invitiamo a condividere con noi le tue riflessioni parlando con la nostra community e con il nostro staff di ciò che pensi su questi argomenti, utilizzando lo spazio dei commenti!
Che succede se io inizio a vendere su Amazon americano senza p.iva per vedere come va? Cosa rischio, come fanno a farmi la multa? Ovviamente la apro dopo qualche mese se vedo che ci posso guadagnare qualcosa. Grazie mille per la eventuale risposta