Tutte le statistiche SEO più importanti del 2020

Come si sta evolvendo il mondo SEO in questi mesi? Ci sono delle novità che dovresti conoscere?

Forse si. E, proprio per questo motivo, abbiamo voluto riassumere alcune delle statistiche più interessanti nelle righe che seguono, nella speranza che possano esserti di aiuto per poter orientare le tue politiche di marketing nella maniera più opportuna.

Vediamole insieme!

Quanto usiamo i motori di ricerca?

Molto, anzi, moltissimo. Ma forse la statistica più interessante di tutte è che secondo Forbes il 93% di tutte le attività online inizia proprio con un motore di ricerca. Insomma, sia che la nostra intenzione sia quella di comprare un nuovo smartphone, sia che sia quella di cercare i ristoranti più vicini a noi, andare in vacanza, prenotare il proprio prossimo viaggio online, e così via, quasi sempre iniziamo con un motore di ricerca. Più in generale, le ultime statistiche ci dicono che siamo diventati molto dipendenti da internet per soddisfare quasi tutte le nostre esigenze quotidiane di informazione. Quindi, non c'è da stupirsi se praticamente tutte le attività online iniziano con un motore di ricerca.

Cosa facciamo online?

Per SMA Marketing, le due attività più popolari che occupano il nostro tempo online sono la ricerca e la posta elettronica.

Infatti, secondo i dati SEO di SMA Marketing, la navigazione sul web dopo aver effettuato una ricerca nel browser e il controllo della posta elettronica sono di gran lunga le due azioni più comuni per gli utenti di internet. Lo avreste mai detto? Probabilmente, si!

Quante ricerche facciamo su Google?

Google riceve sempre più richieste da parte della propria utenza. I numeri a livello globale sono spaventosi: basti considerare che, per Moz, Google riceve 40-60 miliardi di ricerche al mese solo negli Stati Uniti, ovvero il mercato dal quale partono più ricerche sul motore.

In media, per il dato, gli americani utilizzano il motore di ricerca più popolare al mondo per effettuare 3,4 ricerche per utente, al giorno. Ciò equivale a una cifra compresa di circa 50 miliardi di ricerche mensili. Un numero da capogiro!

Quante persone usano i motori di ricerca?

Abbiamo già ricordato che il 93% di tutte le attività Internet inizia con un motore di ricerca. Ma quante persone usano effettivamente i motori di ricerca? Anche in questo caso il dato più recente che abbiamo, risalente al 2019, fa riferimento agli USA, dove Statista ci informa ci sono 236,5 milioni di utenti, con un aumento sostanziale rispetto ai 213,6 milioni del 2014, quando i dati erano stati raccolti per la prima volta. Inoltre, il numero di utenti dei motori di ricerca è destinato a crescere ulteriormente l'anno prossimo, raggiungendo i 239,1 milioni secondo le stesse statistiche sui motori di ricerca. Questo significa che quasi tutti gli adulti in America utilizzano ormai i browser internet, con proporzioni che possono essere ritrovate in maniera non dissimile in molti altri Paesi europei.

Quanto traffico è generato dai motori di ricerca?

Per SMA Marketing, i motori di ricerca generano il 300% in più di traffico per i siti web rispetto ai social media. Dunque, sebbene i social media siano sempre più popolari, i motori di ricerca come Google, Yahoo! e Bing sono responsabili del 300% di traffico in più verso i siti rispetto ai social network. Come dimostrano i social media e le statistiche SEO, la creazione di contenuti accattivanti che sono in grado di classificarsi positivamente, ha il potere di portare molto più business rispetto ai messaggi dei social media. Naturalmente, questo non significa che dovresti rinunciare ai contenuti del sito web per i social media, o viceversa: il miglior piano progettuale è certamente quello di avere un equilibrio tra i due, pubblicando regolarmente su entrambi i canali.

Quanto si spende per le attività SEO

Per Statista, la spesa di marketing per l'ottimizzazione dei motori di ricerca negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere quasi 80 miliardi di dollari nel 2020.

Insomma, tenendo in considerazione quanto suggerivano le precedenti statistiche SEO, ha perfettamente senso affermare che l'industria delle attività di marketing SEO valga negli soli Stati Uniti quello straordinario ammontare che sopra abbiamo scelto di riassumere.

Il dato più eclatante, e che possiamo certamente condividere anche con riferimento all’Europa, è però un altro. Nel 2010, i marketer americani hanno speso 22,1 miliardi di dollari in servizi SEO professionali per ottimizzare i loro siti web, in modo che le loro aziende potessero classificarsi sulla prima pagina di Google. Nei quasi 10 anni trascorsi da allora, l'importanza di classificarsi tra i migliori risultati è aumentata con costanza, così come ad essere aumentata è la spesa totale per il SEO – praticamente quadruplicata!

A quanto ammonta la lead generation da SEO

C’è un’altra importantissima statistica SEO che indica l'incredibile potenza di conversione del marketing sui motori di ricerca. Ben il 14,6% dei visitatori di siti web che scoprono i siti grazie all'ottimizzazione dei motori di ricerca, infatti, finiscono con il diventare clienti.

Si tratta di un dato incredibilmente elevato, molto più alto rispetto al tasso di conversione dell'1,7% delle strategie tradizionali come le e-mail o la pubblicità cartacea. In altre parole, i lead che si ottengono dal SEO hanno otto volte più probabilità di generare clienti paganti rispetto a quelli che si generano attraverso campagne pubblicitarie tradizionali.

Quanto è prioritaria la presenza SEO?

Per HubSpot, il 61% dei marketer afferma che la crescente presenza di SEO e la presenza organica sui loro siti web è una delle loro priorità di marketing inbound.

Il marketing inbound è tutto ciò che riguarda la creazione di connessioni significative con i tuoi clienti. E quale modo migliore per farlo se non quello di fornire contenuti che i tuoi clienti vogliono vedere? Le statistiche SEO di HubSpot mostrano che i marketer sono per lo più sulla stessa barca quando si tratta di classificare le attività SEO nella loro lista di priorità di marketing inbound. Infatti, più di 6 marketer su 10 lo considerano la priorità numero uno, con solo il 5% di loro che vede il SEO come una tecnica di marketing sopravvalutata.

Quanto sono lunghe le query di ricerca?

Secondo HubSpot, la metà di tutte le query di ricerca contiene quattro o più parole. Le statistiche di ricerca su Internet evidenziano insomma il fatto che le persone tendono a cercare termini più lunghi, pari a quattro o più parole nella metà delle loro ricerche. Le richieste di ricerca di una parola rappresentano il 21,71% di tutte le richieste, mentre le ricerche a due parole rappresentano il 23,98%. Le ricerche contenenti tre parole rappresentano il 19,60% dei risultati complessivi. Insomma, le long tail festeggiano, mentre sono sempre meno utilizzate le parole chiave secche.

Quanto sono lunghi i contenuti che si posizionano meglio?

Ecco un tema che fa discutere, e farà discutere: quanto devono essere lunghi i contenuti che si posizionano meglio sul lato SEO?

Difficile dirlo, ma secondo una interessante analisi di Backlinko, la lunghezza media del contenuto della prima pagina su Google è di 1.890 parole.

Dunque, proprio come alle persone piace inserire lunghi termini di ricerca nel loro browser preferito, anche a loro piace ricevere risposte lunghe e complete alle loro domande. Le statistiche di ricerca Google pubblicate da Backlinko dopo aver analizzato a fondo 1 milione di risultati di ricerca Google indicano che i contenuti più lunghi offrono risultati migliori. Non è una sorpresa, ma forse lo è pensare che per lunghezza si intendono circa 2.000 parole: su queste soglie, infatti, i contenuti tendono a classificarsi più in alto rispetto ai loro omologhi più brevi sullo stesso argomento.

Come si comportano gli utenti di telefonia mobile?

Per Uberall, il 93% degli utenti di telefonia mobile probabilmente clicca sulla prima serie di risultati quando si effettua una ricerca “vicino a me”.

Di fatti, alla domanda sulla probabilità di cliccare sui primi due o tre risultati della ricerca dopo aver condotto una ricerca “vicino a me”, il 60% degli intervistati ha dichiarato di avere “molta probabilità” di farlo, e un altro 33% ha dichiarato di avere “probabilità” di cliccare sui risultati migliori. Solo il 5% ha risposto che “non erano sicuri di cosa avrebbero cliccato” e il 2% ha detto che “non avrebbe cliccato sui risultati migliori”.

A quanti risultati di ricerca accediamo con una sola query?

Secondo una recente statistica condotta da Moz, il 21% degli utenti di Google accede a più di un risultato di ricerca con un’unica query.

Dunque, secondo le statistiche di traffico dei motori di ricerca, solo un quinto di tutte le ricerche di Google risulta essere esaurita con un singolo clic. Questa statistica enfatizza dunque l'importanza di un alto posizionamento su Google, dal momento che la maggior parte delle persone clicca solo sui risultati migliori e poco altro.

Quanto traffico è assorbito da ricerche organiche?

BrightEdge afferma che il 51% di tutto il traffico del sito web proviene da ricerche organiche. Dunque, quando si cerca di condurre le persone sul proprio sito web, indipendentemente dal fatto che tu sia nella nicchia B2B o B2C, niente batte il traffico organico!

A giudicare dalle statistiche di traffico dei siti web di BrightEdge, è di gran lunga il metodo di maggior successo in quanto genera più della metà di tutto il traffico web da solo. Le ricerche a pagamento sono responsabili di una magra quota del 10% del traffico del sito web, i social network attirano solo il 5% dei visitatori, e il restante 34% proviene da tutte le altre fonti combinate (comprese le e-mail, display, e riferimenti).

Quanti utenti ignorano la pubblicità a pagamento?

Per molti di noi la pubblicità a pagamento è una realtà affermata ma… non è per tutti così. Di fatti, secondo una recente statistica condotta da SMA Marketing, dal 70% all'80% degli utenti ignora completamente la pubblicità a pagamento.

Insomma, il contenuto è il re, ovvero responsabile per la maggior parte del traffico del sito web e della conversione. E questa statistica sembra confermarlo: la pubblicità a pagamento è pur sempre utile, ma la maggior parte degli utenti non sembra essere pienamente consapevole della sua presenza e, se ne è consapevole, la trascura volontariamente per dedicarsi esclusivamente ai risultati organici della ricerca.

Quanto dura una sessione di ricerca media su Google?

Per Moz gli utenti sono sempre più veloci nell’utilizzare Google. E, forse, uno dei motivi per cui Google è il motore di ricerca preferito al mondo è proprio perché richiede poco meno di un minuto da quando si inserisce la query a quando si ottiene il risultato che si sta cercando!

Quanti visitatori si fermano alla prima pagina dei risultati Google?

Stando a SMA Marketing, il 75% dei ricercatori non clicca mai oltre la prima pagina dei risultati. Le statistiche di traffico dei motori di ricerca pubblicate da SMA Marketing confermano quello che la maggior parte di noi sa per esperienza diretta: la maggior parte delle persone non controlla mai la seconda pagina dei risultati di Google. Tre quarti degli internauti si concentrano sui risultati elencati nella prima pagina, per lo più in cima ad essa. Solo un quarto dei ricercatori sbircia dietro l'angolo per vedere cosa c'è nella seconda pagina.

Quante volte inseriamo una query sotto forma di domanda?

L'8% delle richieste di ricerca viene inserito in un browser sotto forma di domanda. Insomma, anche se molte persone sono abituate a cercare termini inserendo solo parole chiave, circa l'8% di esse inserisce ancora domande complete nella barra di ricerca. Non c'è niente di sbagliato in questo metodo di navigazione, e si dovrebbe effettivamente tenerlo a mente quando si forma il proprio piano SEO!

Quale è il secondo motore di ricerca più importante?

Google è sicuramente il motore di ricerca più importante ma… chi troviamo al numero 2? Per SMA Marketing non ci sono dubbi: è YouTube il secondo più grande motore di ricerca.

Considerando il numero di utenti, le ricerche quotidiane e il tempo che le persone trascorrono sul sito web, non sorprende che il sito di condivisione video più noto del mondo sia il secondo motore di ricerca più grande e importante. Se poi consideriamo che è di proprietà della stessa società di Google – Alphabet Inc. – si può ben dire che queste due piattaforme dominano i primi posti, lasciando alla concorrenza solo le briciole.

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