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Test A/B: ecco perché li devi provare sul tuo e-commerce!

I test A/B sono delle pratiche sessioni di testing che ti permetteranno di capire quale opzione sia migliore delle due che stai provando.

I test A/B sono diffusissimi nell’online marketing – e non solo qui! – e uno dei motivi per cui dovresti evidentemente utilizzarli è il fatto che possono realmente fare la differenza nei tuoi progetti. Eppure, nonostante ciò, sono ancora tantissimi gli imprenditori online che si dimenticano di fruirli o sottovalutano la loro essenzialità.

Cerchiamo dunque di correre ai ripari e, per aiutare le persone a comprendere pienamente quali siano le utilità dei test A/B, e quali opportunità di valore puoi ottenere mediante i test A/B, condividiamo insieme una serie di motivi che dovrebbero spingerti a usarli fin da subito!

Il test A/B aumenta il ROI

I dati di tutti i dossier che puoi consultare lo mostrano chiaramente: i test A/B sono straordinariamente utili per poter migliorare il rendimento dei tuoi investimenti.

Tuttavia, spesso gli imprenditori o i marketer hanno timore di fare il test A/B a causa di quanto tempo e denaro credono che costino. Per superare questo timore, basta però pensare al fatto che il tempo e il denaro investito in questa accortezza saranno ampiamente ricompensati.

Un semplice test A/B effettuato con uno dei software che puoi trovare a disposizione online, a bassissimo prezzo, può infatti richiedere solo pochi minuti del tuo tempo per essere impostato correttamente, e può darti risultati informativi molto interessanti, che probabilmente ti sveleranno tante cose che non hai mai compreso del tuo progetto imprenditoriale online.

I miglioramento che puoi apportare grazie ai risultati ottenuti con i test A/B sono concretamente in grado di sviluppare il tasso di conversione e, di conseguenza, il tuo ROI.

Il test A/B ti fornisce dati affidabili

Se la tua azienda non dispone di un adeguato sistema di controllo e di misurazione, è molto comprensibile che tu abbia timore dei test A/B o non possa comprenderne l’effettiva utilità. E' dunque importante essere in grado di tracciare i KPI prima, durante e dopo il test, in modo da poter vedere l'impatto che una variabile indipendente ha sulle variabili dipendenti. Anche se si stanno tracciando i KPI, però, alcune persone ritengono che con un test A/B otterrannno dati troppo ampi o troppo ristretti da non permettere loro di fare una conclusione statisticamente significativa.

In realtà, anche in questo caso giova compiere una piccola rassicurazione: con i test A/B, infatti, la quantità di dati necessari per raggiungere la significatività statistica può variare, ma sarà pur sempre appagante e calibrata sulla base delle tue effettive caratteristiche imprenditoriali e dei tuoi obiettivi più specifici. Se il tuo sito web riceve solo 100 visitatori al giorno, ad esempio, già avere i dati di 5 – 10 persone potrebbe essere un buon punto di partenza per poter migliorare l’efficacia delle successive azioni.

Non esiste, in tal senso, una formula magica che ti possa dire quanti dati devi raccogliere per poter effettuare un test A/B significativo. Certo, ci sono delle tecniche – delle quali parleremo in un prossimo approfondimento – che ti saranno certamente utili per poter arrivare a un risultato appagante, ma per il momento, al fine di comprendere quanto sia importante effettuare dei test A/B, ricorda che una volta che sai quanti dati devi ottenere per condurre con successo un test A/B, tutto quello che devi fare è iniziare subito!

Tieni conto che oltre il 71% delle aziende esegue più di due test A/B al mese, e che quindi la tua concorrenza potrebbe già essere un passo avanti a te! Cosa aspetti a rimediare, recuperando il tempo perso e strutturando fin da subito la tua nuova sessione di testing?

Il test A/B non danneggia la SEO

Un altro timore di molti imprenditori nei confronti dei test A/B è la presunzione che l’effettuazione di queste prove possa essere potenzialmente dannosa per la SEO. Insomma, molte persone comprendono pienamente quale sia il valore del test A/B, ma non vogliono mettere a rischio la loro posizione sui motori di ricerca.

Se poi pensi che questi timori siano rari… ti sbagli di grosso! Ti sarà sufficiente una rapida ricerca su Google, ponendo come inquiry “sito web a/b test rischi seo” e vedrai centinaia di risultati che ti dimostreranno che queste preoccupazioni sono valide, per quanto facilmente smentibili.

Ma da dove sorgono queste preoccupazioni? E perché possiamo semplicemente accantonarle, per concentrarci sui migliori valori aggiunti che questi test possono darci?

Innanzitutto, il timore principale è legato alla velocità di caricamento di un sito web, che è una metrica che Google utilizza come motore di ricerca per classificare i siti web. In sintesi, più velocemente un sito carica, più alto è il posizionamento che ottiene (naturalmente, a parità di altre metriche!).

Un secondo timore frutto della possibilità di effettuare dei test A/B è legato al c.d. “cloaking”, che è la caratteristica di un sito web che si rivela ad un motore di ricerca in un modo, ma si mostra al pubblico di visitatori in un altro modo. I motori di ricerca come Google tendono a penalizzare i siti web che utilizzano tattiche di occultamento per migliorare in modo non etico il loro posizionamento nel motore di ricerca.

Ora, sebbene entrambi i fattori (velocità di caricamento e cloacking) possano essere concretamente dei problemi di SEO, in realtà possono essere facilmente risolti… con la stessa soluzione. Per garantire che la velocità di caricamento del tuo sito web non sia influenzata in modo significativo, e per assicurare che Google non creda che tu ti stia occultando, devi solo provare A/B in maniera incrementale, o cambiare un solo elemento alla volta.

Se per esempio stai testando due pagine web con design e contenuti significativamente diversi, questo potrebbe non solo confondere i crawling bot di Google, ma anche aumentare la velocità di caricamento del tuo sito web.

Il test A/B ti fornisce dati oggettivi

Una cosa molto utile che i test A/B ti permetteranno di avere a disposizione, sono dati oggettivi e certi. Ma perché ti è utile tutto ciò?

Ci sono molti risvolti derivanti dall’utilità di disporre di dati oggettivi, ma uno di questi ti sarà molto utile se lavori all’interno di un’organizzazione nella quale non hai potere di decisione, ma solamente di consulenza. Insomma, per intenderci, in un’azienda nella quale sei dipendente o collaboratore, e in cui il decision maker è il tuo committente o il tuo superiore.

In questo caso, infatti, potrai discutere con il tuo referente non sulla base di opinioni e di pareri, ma sulla base di dati certi e misurabili, come quelli che puoi ottenere con il test A/B.

In altri termini, il modo migliore per presentare un’idea di modifica di un sito, di un’e-mail, di una campagna di marketing e così via, è quella di fornire ai tuoi referenti un argomento che non possono contestare.

Tieni tuttavia conto, in questo frangente, che molti superiori e committenti potrebbero non avere alcuna familiarità con il termine ‘test A/B', e quindi potrebbe essere necessario “educarli” correttamente all’utilità di questo strumento.

Una volta che la tua controparte avrà compreso di cosa si tratta e avrà sufficienti informazioni su questo argomento, potrà facilmente sostenere una conversazione al riguardo, e potrà naturalmente comprendere quale sia l’importante valore aggiunto informativo che questi elementi possono dare a tutta l’organizzazione. Insomma, cerca di spiegare in maniera chiara ed equilibrata quale sia il vero valore dei test A/B.

Il test A/B fornisce nuovi spunti e nuove idee

Non importa se la tua azienda ha fatto test A/B per molto tempo o non ha mai effettuato dei test A/B prima di oggi. Quel che invece importa è che la tua azienda, come tutte le aziende con le quali hai a che fare come concorrente, prima o poi lamentano una mancanza di idee per fare dei test A/B.

È insomma possibile che le aziende che hanno un sacco di esperienza in materia di testing A/B si sentano come se avessero testato tutto il possibile. E che, di contro, le aziende che sono nuove all'argomento non abbiano idea da dove iniziare!

Ebbene, alle organizzazioni che sono nuove al test A/B, spesso è possibile ottenere i migliori spunti semplicemente dando uno sguardo ai siti internet che si occupano di recensire diversi test di questa categoria per i propri siti internet, alla ricerca di qualche ipotesi da replicare anche all’interno della propria organizzazione. Ti basterà insomma controllare quello che fanno i tuoi concorrenti o le aziende del tuo settore per poter trovare degli ottimi spunti che potrai poi replicare anche all’interno della tua attività di impresa.

Per quelle imprese che invece hanno già avuto lunga esperienza in materia di test A/B, spesso si possono ottenere i migliori spunti… proprio man mano che si effettuano dei nuovi test, e si sperimentano delle nuove tecniche che possono essere utili ai tuoi scopi.

Per esempio, un punto di partenza per spostare in alto l’asticella è quella di valutare l’utilizzo delle mappe termiche, o heat map. Sai di che si tratta? Hai mai provato a usare le mappe termiche? Hai mai usato mappe di scorrimento o delle registrazioni di una sessione da parte dell’utente?

Generalmente questi strumenti sono utili punti di partenza per imparare quali elementi potrebbero avere il maggiore impatto sui visitatori del tuo sito web.

Dal momento che è possibile vedere esattamente dove le persone stanno cliccando, quanto lontano stanno scorrendo, e ancora osservare in tempo reale cosa fanno mentre navigano nel tuo sito web, è evidente che mediante una loro attenta fruizione avrai una chiara idea di quali cambiamenti del tuo sito potrebbero spostare l'ago della bilancia verso il piatto del maggiore successo.

In ulteriore considerazione, ricorda sempre che, anche se hai testato molte opzioni diverse o molti progetti differenti, e ti sembra di aver testato tutto quello che c’era da testare, in relatà non è così!

Molti marketer non particolarmente esperti magari testano due immagini diverse, e poi suppongono che la migliore di queste due immagini in termini di punteggio debba essere l'immagine migliore da applicare al proprio sito web, senza averne testato altre.

Ebbene, solo perché A è stata migliore di B, non significa che non si possa testare A contro C, o D, E, F e così via! Ovvero, il bello dei test A/B è che c'è sempre qualcosa che puoi testare, dato che gli utenti del sito web sono in continua evoluzione!

Conclusioni

Giungiamo dunque, a margine di questo nostro approfondimento, a qualche conclusione che vogliamo condividere con te in questo breve spazio.

Senza avere la pretesa di fare un piccolo ripasso finale, ma invitandoti magari a rileggere le riflessioni di cui sopra se ritieni che possano essere utili e possano fare per te, non possiamo qui che commentare facilmente che, per chi non ha alcuna esperienza con i test A/B, questo nuovo termine possa effettivamente “spaventare”.

In realtà, non c’è niente per cui valga la pena spaventarsi, anche se è del tutto normale essere scettici la prima volta che ci si confronta con questo genere di tecniche. Il nostro suggerimento è quello di iniziare per gradi, procedendo con l’effettuazione di una sessione di testing pur marginale per la centralità del tuo progetto, ma che ti permetterà di prendere la giusta dimestichezza con questa importante procedura.

Se poi hai dei dubbi e delle richieste, e magari vuoi parlarne con il nostro team e con la nostra community di lettori, non ti rimane altro da fare che discuterne utilizzando lo spazio che trovi tra i commenti. Sarà la giusta occasione per poter porre in essere qualche riflessione pubblica sui test A/B e parlare di sistemi e software utilizzati per la loro conduzione. Buona discussione!

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