Se conoscete Google Shopping, probabilmente una delle domande che vi state ponendo è quanto possa essere alto il suo “prezzo” di utilizzo. Ebbene, non esiste una risposta “certa”: il costo complessivo di Google Shopping dipende infatti da diversi fattori, e in questo post andremo a spiegare quali sono, fornendo delle informazioni su come impostare un budget realistico per le vostre campagne di annunci, e determinare così se sia o meno conveniente usare questo strumento di Google.
Innanzitutto, rammentiamo come Google Shopping si basi su un sistema di aste tipico di AdWords, che premia le aziende che pagano gli annunci al prezzo giusto, al momento giusto. Ad ogni modo, ancora prima di iniziare a parlare dei costi, è importante capire come funziona Google Shopping, un tipo di campagna pubblicitaria organizzata all'interno di AdWords, che permette di visualizzare le informazioni sul prodotto negli annunci che vengono visualizzati nelle schede tra le ricerche Google.
Ne deriva che il vostro obiettivo con Google Shopping sarà quello di acquisire la giusta visibilità tra i risultati di ricerca più pertinenti, abbattendo fin da subito il malinteso secondo cui chi spende più denaro riceverà automaticamente tutto il traffico di ricerca. Sebbene un budget maggiore possa far potenzialmente molto bene alla vostra campagna di marketing, è il caso di rammentare come in realtà Google Shopping sia “mosso” da diversi fattori che aiutano i nuovi inserzionisti.
Supponendo che sappiate come funziona il meccanismo d’asta di AdWords, è possibile che – in qualità di nuovi venditori – possiate sperimentare sulla vostra pelle come il proprio budget pubblicitario venga speso molto più rapidamente di quanto previsto. Questa condizione potrebbe erroneamente portarvi a pensare che AdWords e Google Shopping siano eccessivamente costosi: non è questo, però, ciò che avviene necessariamente, e in ogni caso se avviene è presumibilmente perché il venditore non ha capito come funziona il budgeting di Google.
Detto ciò, non possiamo che rammentarvi come alcune parole chiave siano molto più costose da offrire rispetto ad altre, a seconda di quanto sia competitivo il mercato. Ed è importante rendersene conto prima di lanciare una campagna PPC!
Google Adwords offre offerte iniziali iniziali denominate “Benchmark CPC max” per la vostra campagna Shopping. Potete in questo caso creare delle apposite analisi prodotti all'interno di una campagna per categoria di prodotto, marchio o altri criteri, al fine di visualizzare le offerte a un livello più dettagliato. In linea di massima, il costo per clic si aggirerà sui 0,20 euro. Tuttavia, è anche vero che in mercati estremamente competitivi, i clic possono diventare molto più costosi, tanto che alcune categorie di prodotti possono richiedere oltre 1,00 euro per clic.
Sintetizzando: per la maggior parte dei venditori online, i costi pubblicitari con una campagna di Google Shopping costano in media circa 11 euro per ogni 100 euro di vendite maturate. Rispetto ad altri canali di marketing, i costi delle campagne di Google Shopping sono estremamente bassi, ma attenzione a trascurare l’efficacia di una buona ottimizzazione, di cui parleremo prossimamente.
Indice
Google Shopping: consigli dei quali non potrai fare a meno
Gli annunci di Google Shopping continuano a migliorare mese dopo mese, tanto che se stai cercando di ottenere di più dalle tue campagne su questa piattaforma, non dovrai certamente faticare più di tanto per poter ottimizzare i tuoi sforzi, intraprendendo alcune semplici azioni che ora vogliamo riassumere, con alcuni suggerimenti di pratico utilizzo. Pronto?
Condividi le informazioni con il tuo team
Se hai una piccola attività, a conduzione singola (o quasi), questo consiglio forse non fa per te. Se tuttavia hai un’organizzazione più complessa, spesso sarà necessario un lavoro di squadra per garantire che tu fornisca a Google il set di dati ideale per la migliore pubblicità possibile. Ma come fare?
In sintesi, come marketer, tu e il tuo team dovreste cercare di interessarvi in modo specifico alle tue campagne di shopping all'interno di AdWords. In aggiunta a ciò, potresti volere un certo controllo sul tuo account del Merchant Center. Potresti inoltre dover stringere una collaborazione maggiore con diversi team per attività di analisi e di gestione come i feed di dati, il tuo catalogo prodotti e i prezzi dei tuoi articoli.
Insomma, cerca di non agire da solo. Parlate l'uno con l'altro, all’interno della vostra attività. L'importanza del lavoro di squadra non può essere sottovalutata! Ricordate che avete tutti gli stessi obiettivi, e quindi assicurati che tu e il tuo team siate sempre sulla stessa lunghezza d'onda.
Si noti inoltre che Google modifica continuamente la propria piattaforma al fine di fornire ai marketer più controlli per modificare e migliorare i dati direttamente nel Merchant Center.
Focalizzati sui dati di prodotto
Google Shopping ha un funzionamento diverso da altre piattaforme più tradizionali e, dunque, se hai particolare dimestichezza sul modo con cui gestisci campagne con annunci di “ricerca”, potresti trovarti spiazzato con gli annunci di Google Shopping, che sono un'aggiunta molto più recente al panorama del marketing online. Come risultato di tutto ciò, c’è il serio rischio di applicare una mentalità tradizionale di ricerca a pagamento, alle campagne di Google Shopping. In apparenza questa potrebbe essere una buona cosa, perché ti impedisce di partire da zero con le tue competenze, ma ci sono alcune insidie da evitare.
La differenza più grande è che dovresti focalizzarti sui dati del prodotto, piuttosto che su un elenco di parole chiave. Il tuo sito (e i tuoi prodotti) si connettono con le query degli utenti come hanno sempre fatto, ma il meccanismo di tale connessione è profondamente diverso rispetto a quanto sei magari abituato a vedere.
Concentrati dunque sui dati dei tuoi prodotti. Un focus sui dati di prodotto tiene conto di diverse situazioni – situazioni in cui le parole chiave non sempre corrispondono all'intento dell’utente. La motivazione di un utente per la ricerca potrebbe essere infatti qualsiasi cosa, dalla ricerca alla preparazione all'acquisto in quel momento.
Certo, i marketer amano avere il controllo sui propri account, ma è ancora più importante ammettere che una vecchia mentalità, non aperta a tale novità, può portare a un lavoro molto più insistente e molto meno efficace. Insomma, pensa al fatto che avviare delle campagne di Google Shopping troppo intricate, che magari tentano di replicare in una struttura a livello di prodotto quanto potresti essere abituato a fare con le parole chiave, è una cattiva idea. Sono infatti una vera fatica da seguire e da gestire, e non migliorano nemmeno le tue prestazioni. Anzi, in molti casi andrebbero addirittura a peggiorare le cose. Meglio pertanto puntare su strutture più semplici con raggruppamenti più elementari.
Invia tutto l’inventario al Merchant Center
Ricordati di inviare l'intero inventario al Merchant Center. Più prodotti significa infatti anche più possibilità di mettersi dinanzi ai clienti con una posizione più favorevole. Non sottovalutare pertanto nessuna scelta: alcuni inserzionisti ad esempio affermano di non presentare alcuni prodotti ritenendo che non saranno mai redditizi. Se anche tu sei preoccupato per questa eventualità, cerca di non scoraggiarti e di lavorare con una buona analisi: scoprirai che c’è pur sempre la possibilità di vendere quel prodotto pur mantenendo un occhio vigile sulla redditività.
Naturalmente, se operi in una categoria particolarmente sensibile – pensiamo al settore della sanità o ai prodotti farmaceutici – stai attento a ciò che invii al Merchant Center, perché queste regole possono essere ben più severe.
Impostare le offerte a livello di ricerca.
Sebbene sia ancora possibile ottimizzare prodotto per prodotto (query-by-query) con i tuoi annunci di Google Shopping puoi in realtà fare ben altro e, soprattutto, farlo in maniera più opportuna e dedicata. Sia l'ECPC (Enhanced Cost-per-click) che il Target ROAS impostano le offerte in base al contesto specifico di ogni singola query e, a seconda del contesto, la stessa query può avere valori molto diversi.
Per questo motivo la funzionalità di Smart Bidding è il modo migliore per ottenere offerte a livello di query e, a ben vedere, è anche l'unico sostanziale modo per impostare offerte specifiche per ogni query.
Con l’Enhanced Cost-per-click è possibile impostare le proprie offerte per il gruppo di prodotti: le offerte vengono quindi modificate in alto o in basso per ogni asta al fine di massimizzare il totale delle conversioni che si possono ricevere dinanzi a quell'offerta. Il Target ROAS fa molto di più: tutto quello che dovrai fare è fornire un rendimento obiettivo, e la funzionalità farà un'offerta per le domande con un alto intento di acquisto.
Usa le vetrine
Mentre cerchi le immagini ideali da includere nei dati dei tuoi prodotti, dovresti anche pensare di presentare un quadro più completo del tuo marchio su Google Shopping. Gli annunci di Shopping hanno maggiori probabilità di essere visualizzati quando le persone cercano articoli generici – pensate “illuminazione” invece di “lanterna a 3 luci in vetro soffiato a mano”.
Dunque, le vetrine di Annunci Shopping sono un ottimo modo per mostrare una selezione di prodotti che offri. Sono anche un ottimo modo per raggiungere le persone prima nel loro viaggio di acquisto.
In sintesi, gli annunci di Google Shopping offrono grandi risultati per gli utenti e per gli inserzionisti. L’importante è che, come ogni strumento, tu sia in grado di utilizzarli correttamente perché, altrimenti, nemmeno in questo caso riuscirai ad ottenere i risultati sperati.
Peraltro, come abbiamo già avuto modo di elaborare in apertura di questo nostro approfondimento, non stiamo certamente parlando di uno strumento di marketing gratuito, bensì di uno strumento che ha un prezzo di utilizzo certamente non marginale, e non facilmente stimabile.
Ricorda infatti che il costo complessivo di Google Shopping dipende da una serie di diversi fattori, e che non tutti possono essere manovrati con estrema precisione nel momento in cui avvii una campagna in questo senso.
Se infatti è pur vero che Google Shopping ha un sistema di aste che apparentemente ricorda quello tipico di Google AdWords, è anche vero che non sempre un budget maggiore è positivo per la tua campagna di marketing, considerato che non è solamente il prezzo a muovere l’efficacia degli annunci!
Google non ha un livello minimo di costo per Google Shopping e, dunque, puoi ben scegliere anche un costo di 1 solo centesimo di euro. Tieni anche conto che così come non c’è alcun livello minimo di costo per gli annunci di Google Shopping, così non vi è alcun limite minimo per il budget giornaliero. Insomma, mantenere un po’ di flessibilità ti permetterà di cogliere le migliori opportunità ed evitare di essere intrappolato in schemi di comportamento troppo rigidi.
Insomma, Google Shopping può costarti 1 euro al giorno, 1 euro al mese o più di 100 euro al giorno. Dipende fondamentalmente da quanta visibilità vuoi ottenere per il tuo prodotto o per i tuoi prodotti. Come abbiamo già avuto modo di anticipare, alcune ricerche sostengono che Google Shopping costi in media 10 – 12 euro ogni 100 euro di vendite. Si tratta tuttavia di medie che dovresti prendere con le dovute accortezze, visto e considerato che alcune campagne di costeranno molto di più (e ti potrebbero anche condurre in perdita!) e altre campagne potrebbero invece essere ancora più vantaggiose.
Quel che devi considerare è comunque che, rispetto ad altri canali di marketing, Google Shopping ha un costo relativamente basso, e forse più basso di quanto tu possa immaginare! Google Shopping, se gestito correttamente, potrà dunque spingere su livelli più vantaggiosi il rapporto tra costi e ricavi.
L’elemento fondamentale sul quale dovresti concentrare i tuoi sforzi è relativo al budget. È importante sapere che se Google Shopping esaurisce il budget giornaliero che hai impostato, non pubblicherà più annunci. Se preferisci, puoi pensarla anche in questo modo: Google Shopping continuerà a pubblicare il tuo annuncio tutto il giorno fino a quando non raggiungerà il tuo budget giornaliero. In ogni caso, un elemento che dovrebbe indurti a strutturare un budget giornaliero coerente con un CPC medio!