Le e-mail di benvenuto sono utili? O possiamo farne a meno?
La risposta è, per noi, una sola: bisogna sempre inviare delle e-mail di benvenuto ai nuovi iscritti alla tua newsletter. Ma perché?
Abbiamo voluto riassumere alcune statistiche che forse ti convinceranno della validità di questo facile strumento di marketing.
Hanno tassi di apertura molto elevati
Secondo una recente statistica condotta da GetResponse, le e-mail di benvenuto hanno un tasso di apertura del 91,3%, con un CTR del 26,90%.
La stessa società ci invita altresì a fare un po' di attenzione al momento in cui si invia questa e-mail. Il dossier ha infatti scovato tre fasce orarie con i picchi più alti nei tassi di apertura:
- 11 del mattino, quando la maggior parte delle persone sono arrivate al lavoro e hanno già preso il caffè;
- 2 del pomeriggio, quando la maggior parte delle persone ha già pranzato e sta recuperando il ritardo maturato con la lettura delle e-mail;
- 6 del pomeriggio, quando la maggior parte delle persone sono tornate a casa.
E per quanto concerne il giorno in cui inviare le e-mail? È certamente la seconda domanda più posta. Ancora una volta la risposta è “dipende”. Il giorno migliore per inviare l’e-mail dipende infatti dal tuo obiettivo:
- la maggior parte delle aperture si ottiene il venerdì, perché di norma una giornata di lavoro più rilassata significa più tempo per sfogliare i messaggi di posta elettronica;
- la maggior parte dei clic si ottiene invece il martedì, forse perché il lunedì siamo troppo occupati a dare la priorità alle e-mail che ci aggiornano su progetti, urgenze, ecc. Il martedì, invece, la casella di posta in arrivo viene ripulita e le persone hanno pianificato la loro settimana, con la conseguenza che quindi c'è più tempo per occuparsi dei contenuti delle e-mail.
Ad ogni modo, quanto sopra non dovrebbe indurti a temporeggiare troppo prima di inviare l’e-mail di benvenuto. Leggi il paragrafo successivo!

Devono essere inviate in modo tempestivo ed efficace
Secondo le più recenti statistiche riportate da WordStream, tre quarti degli utenti si attende un’e-mail di benvenuto poco dopo la sottoscrizione alla newsletter. Certo, questo stride un po' con quanto sopra abbiamo avuto modo di affermare in relazione alla giusta tempistica, ma in fondo puoi cercare di agire in sinergia inviando immediatamente l’e-mail di benvenuto e, poi, inviare nei giorni di maggiore “efficacia” un’e-mail di richiamo, se a distanza di qualche giorno l’utente non ha ancora aperto l’e-mail di benvenuto.
Detto ciò, l’e-mail deve essere anche efficace!
Ma come puoi strutturare una buona e-mail di benvenuto?
Sono numerosi i suggerimenti che potresti seguire per creare un'e-mail di benvenuto efficace. Vediamoli brevemente:
- scrivi una nota di benvenuto: le e-mail di benvenuto dovrebbero iniziare con una introduzione che riflette la personalità della tua azienda. Ringrazia i nuovi iscritti per aver condiviso i valori aziendali. Puoi scrivere qualcosa di semplice e formale, oppure con qualcosa di più diretto e simpatico. Tieni a mente che non c'è un modo giusto o sbagliato di “accogliere” nuovi iscritti, ma assicurati solo che sia sufficientemente conversazionale e che si adatti al tone of voice della tua azienda;
- cattura informazioni sui tuoi clienti: i consumatori sono più propensi a rispondere alle e-mail che contengono offerte e contenuti che li riguardano. Dunque, puoi utilizzare questo primo messaggio per saperne di più sui tuoi clienti, in modo da poter adattare le e-mail future alle loro esigenze;
- rafforza i vantaggi: è sempre una buona idea rafforzare la decisione dell'abbonato di iscriversi alle tue e-mail. Un modo semplice per farlo è quello di offrire una rapida “lista dei vantaggi” che dice agli iscritti perché unirsi alla tua newsletter è stata una grande idea;
- offri uno sconto: offri uno sconto o una sorta di regalo, che possa invogliare i tuoi nuovi iscritti a fare un acquisto. Non è necessario elargire uno sconto “eccessivo” per i tuoi margini, ma è sufficiente un piccolo incentivo che possa confermare il vantaggio ad esser parte integrante della tua lista di e-mail;
- crea una chiara call to action: ogni e-mail di benvenuto dovrebbe contenere un chiaro richiamo all'azione. Per esempio, potrebbe essere una buona idea quella di inserire un pulsante chiaro e ben distinto dal resto del contenuto;
- metti il tuo prodotto al centro dell’e-mail: quando invii la prima e-mail di “accoglienza” dei nuovi iscritti, ti conviene porre il prodotto o il servizio in primo piano e al centro dell'attenzione. Dopo tutto, il tuo nuovo abbonato ha chiesto di saperne di più sulla tua attività, e si è iscritto proprio per questo motivo. Dunque, dai lui / lei quel che vuole. Aiutati provando a utilizzare immagini avvincenti o che suscitano emozioni che si riferiscono alla tua azienda;
- rendi il messaggio mobile-friendly: un'e-mail di benvenuto efficace deve avere un bell'aspetto anche e soprattutto sui dispositivi mobili, visto e considerato che è molto probabile che l’utente aprirà il messaggio proprio su quel dispositivo. Stando a un recente Digital Publishing Report di Adobe, il 79 percento dei possessori di smartphone utilizza il proprio dispositivo per leggere frequentemente la posta elettronica. Il report ci dice anche che gli utenti di smartphone hanno maggiori probabilità di utilizzare il loro dispositivo per la posta elettronica piuttosto che per effettuare chiamate. Chiaramente, creare una versione mobile-friendly della tua e-mail di benvenuto è essenziale;
- crea utilità: nel tuo messaggio di benvenuto, sfrutta questa opportunità per fornire utilità all’iscritto, come ad esempio dei link verso le FAQ o verso il tuo blog, dove potrai fornire loro maggiori informazioni sulla tua azienda, prodotto o servizio. Queste informazioni sono particolarmente importanti nei primi giorni in cui i toi clienti o potenziali clienti possono imparare di più su di te, costruendo una prima relazione fiduciaria;
- elimina il “non rispondere”: un'e-mail di benvenuto non dovrebbe mai impedire all’utente di rispondere. Cerca invece di incoraggiare sempre delle interazioni! Un'e-mail di “non rispondere” dice invece ai clienti che non vuoi che ti contattino. Poiché l'interazione con il cliente può migliorare la sua soddisfazione, non ha senso chiudere le linee di comunicazione;
- aggiungi canali social: a margine della tua e-mail, non ti dimenticare di inserire i pulsanti di rimando alle pagine social della tua attività!
Perché devi personalizzare le tue comunicazioni
Sebbene già di per sé le e-mail di benvenuto hanno tassi di apertura maggiori, se vuoi che i tassi siano più elevati anche per altre metriche (come quelle legate alla conversione), non puoi che premere il pedale della personalizzazione delle comunicazioni e delle e-mail in particolare.
La personalizzazione delle e-mail è infatti una tattica di marketing in cui si sfruttano i dati dei clienti per creare e-mail più mirate sulla base dei dati che si hanno sui propri iscritti. La personalizzazione comporta la declinazione dei contenuti in base alle qualità uniche dei tuoi abbonati, come il loro nome, sesso, posizione, compleanno, interessi, acquisti recenti e altro ancora.
Il motivo è semplice. Le persone in questi giorni sono inondate di messaggi di marketing sulla propria casella di posta elettronica, ma i messaggi personalizzati sono molto più efficaci quando si tratta di catturare l'attenzione del cliente. Infatti, diversi studi dimostrano che le e-mail personalizzate hanno tassi di click-through 2,5 volte superiori del normale, e hanno 6 volte più probabilità di condurre verso una conversione. Inoltre, il 73% dei consumatori dichiara di preferirebbe fare affari con brand che utilizzano le informazioni personali per aumentare la pertinenza delle loro esperienze. Le e-mail con oggetto personalizzato hanno il 26% di probabilità in più di essere aperte!
Insomma, considerato che è ciò che vogliono… dai ai tuoi abbonati la personalizzazione di cui hanno bisogno. Farlo non è mai stato così facile: è infatti sufficiente aggiungere i campi necessari ai moduli opt-in che ti aiutano a raccogliere i dati rilevanti. Quindi, dovrai attingere da questi dati e creare tag di personalizzazione e campi per personalizzare il nome “Da”, le righe dell'oggetto e il contenuto. Tutti i principali software di e-mail marketing ti permettono di svolgere queste attività basilari in pochissimi clic, e senza che tu debba necessariamente avere delle profonde conoscenze tecniche. Come se non bastasse, ti permetteranno di utilizzare i dati che si hanno da integrazioni di terze parti come la piattaforma CRM o il servizio di e-commerce.
Appare evidente, in tal senso, che la personalizzazione delle e-mail è parte integrante di un processo di marketing automation, ovvero quel processo grazie al quale puoi attivare automaticamente delle campagne di marketing rivolte ai tuoi clienti attuali e potenziali, sulla base di regole definite.
Ma come automatizzare le campagne e-mail? Al di là del software che deciderai di utilizzare, proviamo a ipotizzare un workflow sostenibile.
Il primo passaggio sarà naturalmente rappresentato dalla scelta di un trigger. Per impostare la tua campagna di marketing automation, scegli prima di tutto un trigger che invierà automaticamente un messaggio personalizzato a quel determinato abbonato. I trigger sono basati sui dati raccolti o sulle azioni dei clienti. Per esempio, un trigger può essere legato al comportamento dell’abbonato che decide di entrare in una certa lista, una data, e così via.
Una volta che hai selezionato un trigger e un cliente compie questa azione, il software di e-mail marketing invierà automaticamente l'e-mail connessa con quel trigger. Un esempio di un trigger comune utilizzato dalla maggior parte delle aziende avviene quando un abbonato si unisce a una lista per la prima volta. In questo caso, la maggior parte delle aziende invierà un'e-mail di benvenuto, di cui abbiamo parlato in questo approfondimento.
Un altro tipico esempio di un'azienda che può inviare un messaggio automatico sulla base di un trigger specifico è legato all’attività delle compagnie automobilistiche, che sanno bene quando un'auto deve essere sottoposta a manutenzione, e utilizza queste date come trigger per inviare promemoria via e-mail e offerte di sconti ai clienti.
Individuati i trigger, dovrai impostare le regole. Oltre ad inviare messaggi automatici impostando i trigger, è infatti necessario impostare regole specifiche che disciplineranno l’invio automatico di un messaggio a clienti specifici in base al loro comportamento.
Per esempio, puoi segmentare i tuoi clienti sulla base del volume di affari generato. Una volta raggiunta una certa soglia di ricavi ottenuti attraverso il cliente, potrai inviare lui delle offerte mirate, sconti speciali, e così via.
Quindi, crea dei contenuti. Una volta definiti i trigger e le regole, tutto quello che ti resta da fare è infatti mettere a punto e collegare il contenuto agli elementi di cui sopra. La parte migliore dell'automazione del marketing è che devi farlo una sola volta: impostare il contenuto e lasciare che il software lo gestisca per te.
Pre-determinando i trigger e le regole e abbinandoli ai messaggi e-mail giusti, potrai dunque essere certo che i tuoi clienti otterranno automaticamente il contenuto di cui hanno bisogno, proprio quando ne hanno bisogno.
Naturalmente, la marketing automation con le e-mail, di benvenuto non solo, funziona anche a tuo favore, riducendo le attività ripetitive e gli errori umani, aiutandoti a perfezionare il tuo targeting e migliorando l'esperienza del cliente.

Insomma, coniugare i vantaggi dell’e-mail marketing e del marketing automation conviene, perché:
- dà ai clienti quello che vogliono: l'e-mail marketing ha il più alto tasso di conversione di qualsiasi tipo di marketing. Per alcuni studi, ogni euro speso per l'e-mail marketing, il ROI medio è superiore a 30 euro. Tuttavia, questo tipo di ritorno sull'investimento è possibile solo se i clienti hanno la volontà di essere contattati dalla tua azienda e, dunque, dovresti creare i presupposti affinché ciò sia desiderabile:
- porta a migliori vendite: con l'automazione non solo si ha la possibilità di inviare e-mail mirate sulla base di trigger, ma è anche possibile targetizzare meglio i messaggi che si inviano grazie alle regole impostate. Inoltre, è possibile personalizzare ciascuno di questi messaggi ottenendo immediati benefici in termini di maggiori conversioni. In linea di massima, più le tue e-mail sono specifiche e rilevanti per l’utente, e più alte sono le possibilità di aumentare le vendite.;
- fa sentire speciale il cliente: il 73% dei consumatori preferirebbe fare affari con marchi che personalizzano le proprie comunicazioni, e l'86% dei consumatori riferisce che la personalizzazione gioca un ruolo fondamentale nelle proprie decisioni di acquisto. Nonostante ciò, il 70% dei marchi non riesce ancora a personalizzare perdendo così importanti opportunità di business.
E tu che cosa ne pensi? Quali sono le tue esperienze in questo settore? Quali consigli ti senti di dare alla nostra community?