Un sito web subisce una penalizzazione se, una volta conquistata una certa visibilità, perde posizioni sui motori di ricerca con un conseguente decremento di visite giornaliere e, talvolta, anche con un calo di traffico. Google, per esempio, ha stabilito una serie di criteri che premiano o penalizzano un sito web, facendolo apparire ai primi o agli ultimi posti negli elenchi di siti che vengono cecati. In molti casi, un sito web arretra solo perché altri siti salgono. Solitamente le penalizzazioni producono effetti peggiori della perdita di un paio di posizioni. Le pagine web penalizzate, infatti, possono scendere anche di decine di posizioni, da un giorno all’altro. Da parte di Google, le prime penalizzazioni erano note già nei primi anni del 2000. Fino al 2010 sono esistite due tipi di penalizzazione, la -30 e la -100 che portavano il sito web che era presente alla posizione 1 giù alla 31° o alla 101° posizione. A partire dal 2011, si pratica la penalizzazione all’interno del sito web, assegnando un punteggio a ogni pagina.