Monitorare le performance delle proprie campagne di email marketing è indispensabile al fine di migliorarne l'efficacia, di incrementare – di conseguenza – il traffico sul sito, il numero di conversioni e i profitti maturati. La rete mette a disposizione moltissimi strumenti, sia gratuiti che, i più sofisticati e completi, a pagamento, utili per analizzate in termini statistici i propri programmi di email marketing.
Si riportano di seguito gli indicatori più importanti da controllare nel momento di procedere all'analisi.
Indice
1) Delivery rate (tasso di recapito)
Indica il tasso di messaggi recapitati nella casella di posta in arrivo.
2) Tasso di conversione
Parametro chiave per qualsiasi campagna di email marketing, rispecchia la percentuale di utenti che si convertono in acquirenti (o in registrati, o che compiono qualsiasi altra azione significatifa per l'azienda) sul totale dell'utenza esposta alla possibilità di conversione.
3) Bounce rate (tasso di rimbalzo)
Indica la percentuale di messaggi che tornano al mittente per impossibilità di essere recapitate. Esistono due categorie di bounce rate: hard bounce e soft bounce. La prima si riferisce alle email che tornano a destinazione senza essere state accettate dal server del destinatario (si tratta in genere di ragioni permanenti: indirizzi inesistenti o errati, limite di spazio raggiunto, problemi di connessione, di sicurezza o di black list…); la seconda si riferisce a messaggi che tornano a destinazione dopo essere state accettate dal server del destinatario (problemi transitorio legati ai DNS, difficoltà a stabilire una connessione, casella di posta piena…). Entro certi limiti, la presenza di hard e soft bounce è fisiologica; per una campagna di email marketing, si considera tendenzialmente accettabile una percentuale di bounce non superiore al 5%.
4) Open rate (tasso di apertura)
È la percentuale di messaggi aperti calcolata sul totale dei messaggi effettivamente consegnati. Il tasso di apertura dipende fondamentalmente da due fattori: l'oggetto del messaggio e il nome del mittente. Analizzando tali elementi, è possibile identificare le parole chiave che i lettori trovano più attraenti ed affidabili. Da considerare, in questo senso, sono anche i report relativi ai link più cliccati. Quanto a open rate, i valori considerati nella media variano tra il 20% e il 35%.
5) Click-through rate (percentuale di click)
Nell'email marketing, non esiste una definizione univoca di click-through rate: il CTR può essere infatti inteso come rapporta tra click totali e email inviate; come rapporto tra cliccatori unici e email inviate; come rapporto tra cliccatori unici e email recapitate. L'ultimo approccio è probabilmente il più corretto, e fornisce valori medi di riferimento tra il 2% e il 7%. Il CTR dipende strettamente dalla struttura del contenuto: se il messaggio non richiede la visita a un sito per approfondire la comunicazione o non contiene pulsanti call to action, difficilmente si riscontrerà un CTR significativo.
6) Tasso di cancellazione
Tassi di disiscrizione tra lo 0,1% e lo 0,5% sono assolutamente normali; prossimi allo zero, invece, potrebbero essere il segnale di modalità di cancellazione non funzionanti o troppo complicate. Valori superiori allo 0,5%, viceversa, potrebbero verificarsi nelle seguenti situazioni: indirizzi raccolti senza consenso (tipicamente acquistati da terzi); indirizzi con informative poco chiare; indirizzi raccolti attraverso tecniche virali massive e non mirate (concorsi a premi, offerte speciali…); messaggi completamente fuori tema rispetto all'oggetto e agli interessi del destinatario.