Sappiamo tutti che determinare il prezzo del tuo prodotto è un’impresa piuttosto complicata. Ma sappiamo anche molto bene che da questa impresa dipenderà buona parte del tuo successo!
D’altronde, è chiaro che indicare un prezzo del prodotto troppo alto potrebbe scoraggiare gli acquirenti e allontanarli forse in maniera definitiva dal tuo store. Tuttavia, indicare un prezzo troppo basso ti farà lavorare per una marginalità quasi assente, che non compenserà in maniera adeguata il tuo lavoro.
Di qui, la necessità di trovare il giusto equilibrio. Ma come fare?
Siamo qui per questo: aiutarti a determinare il prezzo del tuo prodotto in maniera tale che possa colpire nel segno gli acquirenti, e ricompensare il “tuo” costo.
Per far ciò, abbiamo di seguito individuato tre passi consecutivi che dovresti cercare di compiere con grande attenzione per poter determinare il prezzo del prodotto da collocare su Amazon, massimizzando i vantaggi che potresti ottenere da tale individuazione.
Indice
Scegliere il giusto prezzo è difficile!
Quando si tratta di scegliere il giusto prezzo, al nostro team arrivano frequenti richieste di aiuto. Richieste che spesso giungono non solamente dagli imprenditori “neofiti”, quanto anche (e spesso, soprattutto!) da imprenditori più esperti che hanno dovuto affrontare sulla propria pelle le complessità della determinazione del prezzo nelle loro precedenti esperienze di vendita, e che magari sono rimasti “scottati” dal non poter esser giunti alla corretta definizione del valore di mercato del proprio bene.
Insomma, l’iter che la maggior parte degli imprenditori segue è sempre lo stesso.
Il primo passo è che si è sopraffatti dall’entusiasmo di lanciare un nuovo prodotto su Amazon. Spesso, il proprio primo prodotto!
Si finisce così con il prendersi il giusto tempo per analizzare il mercato, guardando a lungo e a fondo le diverse categorie di Amazon. Si procedono poi con le valutazioni con Google Trends e con altri software utili per il proprio piano di marketing e, finalmente, si individua la nicchia che si intende conquistare con la propria proposta.
Passano i giorni, e l’imprenditore si convince di aver trovato un ottimo potenziale, e tanto spazio per proporre ed espandere la propria linea di prodotti. Tutto sembra pronto per il grande lancio ma… c’è un aspetto che si è finora sottovalutato: determinare il prezzo di ciò che si intende vendere.
Purtroppo, il tema è piuttosto disorientante.
Qualche neo imprenditore dichiara di aver sentito di tutto. storie di venditori che sono riusciti a vendere molto di più perché il prezzo del loro prodotto era basso. Altri venditori sostenevano invece che il loro segreto fosse proprio quello di agire al contrario, e fissare un prezzo alto. E, con una tale quantità di informazioni, spesso non comprovata dai fatti, il rischio di sentirsi confusi è piuttosto elevato.
Ecco perché in redazione giungono spesso domande che ci chiedono quali siano le basi per trovare il giusto prezzo di vendita per il prodotto?
Al fine di rispondere a questa domanda così comune, di seguito abbiamo strutturato tre semplici step che dovrebbero portarti a stabilire in piena autonomia e con un discreto grado di consapevolezza quale sia il giusto prezzo di vendita del tuo prodotto.
Naturalmente, sentiti libero di contattarci ancora, soprattutto se qualcosa in questi tre passaggi non ti è sufficientemente chiaro. Saremo ben lieti di condividere con te ogni spunto per poter migliorare il proprio livello di consapevolezza in questo percorso così importante!
1 – Lo Studio della Concorrenza
Eccoci dunque al primo passo: lo studio della concorrenza.
Se vuoi prepararti a determinare con piena consapevolezza il prezzo della tua strategia, devi assolutamente guardare con attenzione i prezzi che i tuoi concorrenti stanno applicando. Non ti stiamo naturalmente suggerendo di copiare esattamente quello che fanno i tuoi competitor più diretti, ma semplicemente avere un’idea della gamma di prezzi che il tuo prodotto ha sul mercato. All’interno di questa fascia, o lievemente sopra o sotto, potrai dunque posizionarti. Facile, no?
In realtà, le cose sono sempre un po’ più complesse di quelle che sembrano e, questo, vale anche per i prezzi dei prodotti in vendita su un mercato così mutevole e dinamico come Amazon.
Avere a disposizione una fascia di riferimento dei prezzi significa comunque poter disporre di un range di prezzo “accettabile” per il tuo prodotto.
Per esempio, se tu decidessi di vendere il tuo prodotto “Alfa” sapendo che la gamma di prezzi generale su Amazon è compresa tra 1 e 3,50 euro, collocarlo sul marketplace a 10 euro finirebbe per farti finire fuori mercato e, probabilmente, rendere il tuo progetto un fallimento.
Insomma, il primo passo che ti consigliamo di fare è senza dubbio quello di osservare chi sono i principali concorrenti della tua categoria. Non sarà evidentemente necessario andare a estrapolare i dati di un campione particolarmente popoloso: diciamo che, almeno in questa prima fase, dovresti orientarti nel comprendere quali sono le scelte di prezzo dei 8 – 10 concorrenti più diretti che hai. Se non sai chi siano i tuoi competitor… puoi approfondire questo tema nei tanti altri focus che abbiamo dedicato su questo argomento nel corso degli ultimi mesi!
Ora, ipotizziamo che, osservando il comportamento dei concorrenti che fanno parte della tua categoria, ti sei reso conto che il prezzo del prodotto dovrebbe essere tra 6 e 8 dollari. Questo non significa che tu non possa aumentare o diminuire il prezzo, ma significa che è meglio che… abbia una buona ragione per farlo!
In altre parole ancora, nessuno può dirti quale prezzo attribuire al tuo prodotto. l’orientamento della tua concorrenza sarà dunque un punto di riferimento di massima, ma non potrà certamente essere “copiato” senza alcuna valutazione sulla tua gamma di prodotti.
Il motivo è piuttosto semplice: ogni prodotto è diverso dagli altri. Può differire per questioni tecniche, design, appartenenza a uno specifico brand o… tanto altro ancora!
Dunque, pur partendo dal riferimento che hai compreso nelle scorse righe, potrai pur sempre distanziarti in aumento o in diminuzione, facendo leva sugli elementi distintivi che il tuo prodotto ha, o non ha, rispetto alla concorrenza.
Chiarito anche questo passaggio, ciò che hai tra le mani è una gamma di prezzi che i tuoi concorrenti stanno applicando. E ora che cosa puoi fare? È meglio fissare i prezzi nella fascia di prezzo più alta o in quella più bassa?
Per prendere una decisione informata, devi prima di tutto affrontare le fasi due e tre, che andremo ad illustrare tra poche righe. Tuttavia, fin d’ora, prima di andare avanti, vogliamo arricchire le riflessioni che sopra abbiamo avuto modo di elaborare con un piccolo spunto.
Riteniamo che, ad esempio, il prezzo medio dei tuoi concorrenti sia pari a 5 euro. Potrebbe essere una tentazione quella di fissare un prezzo per il tuo prodotto pari a 4,99euro, giocando sul fatto che, così facendo, hai guadagnato una posizione di prezzo rispetto alla tua concorrenza. Potrebbe magari essere altresì di tentazione pubblicare un annuncio pubblicitario che allinea il tuo prodotto con i prodotti dei tuoi concorrenti, domandando ai clienti di “confrontare per risparmiare”. I clienti sarebbero influenzati da prezzi più bassi?
Purtroppo, non sempre è così! Diversi celebri studi di marketing hanno infatti scoperto che un prezzo più basso può avere due influenze negative sul prodotto e che, dunque, le tue tentazioni potrebbero imbattersi in un muro molto solido.
In primo luogo, tieni conto che un prezzo più basso può dare al prodotto un valore percepito inferiore. Lo si può immaginare facilmente se si guarda ad articoli particolarmente importanti per sé e per il proprio benessere. Se per esempio stai acquistando un farmaco per la tosse e problemi di congestione nasale, compreresti un prodotto che ha un prezzo di listino di 5 euro al di sotto del costo di ogni altra marca? Probabilmente no. Quando una marca senza notorietà cerca di entrare nel mercato a un costo inferiore, le persone sono naturalmente sospettose sulla sua qualità effettiva.
In secondo luogo, gli stessi studi hanno anche dimostrato che quando le marche chiedono ai clienti di confrontare i prezzi, i risultati sono spesso negativi. Per qualche ragione, i clienti pensano di essere stati in qualche modo falsamente manipolati. Tuttavia, quando i clienti possono fare i confronti da soli senza alcun suggerimento, allora i consumatori scelgono di solito il valore migliore, ritenendo di essersi conquistati da soli il piacere di aver scelto la soluzione più conveniente!
Naturalmente, tutto ciò vale anche in senso contrario, poiché anche i prezzi più alti dei tuoi concorrenti possono essere una tentazione alla quale dovresti resistere con saggezza. Ricorda che un prezzo più alto può essere possibile solo se si dispone di una forte differenziazione che giustifica il prezzo. Senza una forte base di clienti, dovrai dunque persuadere i potenziali acquirenti a vedere un motivo per pagare di più all’interno del tuo prodotto.
2 – Lo Studio del Costo del Bene Venduto
Ora che hai un'idea della fascia di prezzo a tua disposizione, è il momento di comprendere se sia o meno possibile ottenere un profitto acquistando il tuo prodotto da private label. Dovrai dunque iniziare a contattare i fornitori nella tua nicchia di riferimento e ottenere stime puntuali sul prodotto che ti interessa. Solo allora potrai iniziare a prendere decisioni ragionate e informate sul prezzo effettivo che potresti scegliere di applicare all’articolo.
Ricorda che il costo del bene venduto si riferisce al costo di produzione del tuo prodotto. Così, ad esempio, se stai cercando di acquistare spazzole per capelli, dovresti voler sapere quanto costerebbe ogni spazzola per capelli al produttore, compresi sia i materiali che la manodopera. Di solito, il produttore non dovrebbe impedire di avere accesso a queste informazioni durante il preventivo, poiché sarà consapevole che è solo da una perfetta condivisione delle informazioni che può arrivare una reciproca soddisfazione nel rispettivo business.
Quindi, se volessi per esempio cercare di determinare il giusto prezzo per il tuo bagnoschiuma, dovresti cercare innanzitutto di conoscere il costo del bene venduto, ipotizziamo per bottiglia (ovvero, un’unità di riferimento che risulta essere facilmente analizzabile, considerata la tipologia del tuo business.
Ora, supponiamo che tu abbia preso contatti con diversi produttori, e che ciascuno di questi ti abbia fornito delle stime di dettaglio sul suo costo, pari a:
- Produttore A – 0.50 euro per bottiglia;
- Produttore B – 0.55 euro per bottiglia;
- Produttore C – 0.46 euro per bottiglia;
- Produttore D – 0.52 euro per bottiglia.
Se dovessi decidere sulla base delle stime più basse, allora dovresti preferire il Produttore C, che ti garantirebbe un costo del bene venduto pari a 0,46 dollari. Ne deriva che se vendessi il tuo prodotto per 5 euro, riusciresti a ottenere 4,54 euro di margine. Ma è davvero così semplice? O forse c’è qualcosa di diverso di cui dobbiamo tenere considerazione?
Naturalmente, le cose – purtroppo! – non sono così immediate come potrebbe risultare dalla lettura della breve esemplificazione di cui sopra!
Anche se sei riuscito a ottenere il costo del bene venduto di diverse produzioni, dovresti anche tenere conto di altre spese che non sono legate necessariamente al tuo fornitore!
Per esempio, dovresti fare i conti con il costo di progettazione e di produzione delle etichette per le tue bottiglie, o ancora le commissioni che percepisce Amazon per la vendita di ogni prodotto, e ancora il costo della pubblicità e delle altre formule di promozione, degli omaggi associati a quel prodotto e tanto altro ancora.
Solamente se riuscirai a prendere in considerazione con la giusta consapevolezza tutti i costi, riuscirai a comprendere se sia realmente sostenibile vendere il tuo prodotto a 5 euro, o se magari è il caso di modificarne l’entità.
Possiamo dunque fare un passo in avanti, e ipotizzare che tutte le voci di spesa di cui sopra ammontino a 4,50 euro. In questo caso, il margine di profitto per bottiglia è evidentemente più contenuto, e pari a soli 0,50 euro per confezione.
Puoi dunque evidentemente notare come, sebbene il margine iniziale fosse piuttosto importante, si è in realtà ridotto drasticamente nel momento in cui, con maggiore consapevolezza, abbiamo dovuto tenere in considerazione tutte le spese, commissioni e oneri che dovresti affrontare per la vendita di ogni prodotto.
Non solo. È anche bene parlare non in termini di profitto netto, bensì di utile lordo. Tieni infatti conto che dovrai pur sempre tenere in considerazione anche le spese generali, e ancora le imposte sul reddito che genererai. Insomma, quanto basta per capire che in realtà vendere quella bottiglia a soli 5 euro è troppo poco, no?
Partendo da questa base di analisi, potrai certamente cercare di orientare al meglio il tuo comportamento per poter arrivare a personalizzare in misura più conveniente ogni voce del costo del bene venduto.
Per esempio, il margine di profitto potrebbe accrescere nel momento in cui negozierai eventuali sconti con il fornitore, magari dietro acquisto di un maggiore numero di unità.
I risvolti di questo tema sono molto numerosi, e li approfondiremo in successivi focus. Per il momento, ci piace ricordarti di determinare sempre il tuo costo del bene venduto e i tuo margine di profitto prima di fissare il prezzo. Così facendo potrai infatti orientare con maggiore saggezza il tuo approccio strategico, evitando di cadere in spiacevoli errori che potrebbero far naufragare il tuo progetto di marketing.
3 – Lo Studio del Cliente
Nelle righe di cui sopra abbiamo avuto modo di comprendere perché devi studiare la tua concorrenza e il tuo prodotto prima di approcciare alla definizione di un prezzo. C’è però anche un terzo tassello che dovresti assolutamente prendere in considerazione e, per molti analisti, è anche il tassello più importante: il tuo cliente.
Un fattore importante spesso trascurato dai venditori di Amazon è l’analisi della loro “tipica” clientela. Naturalmente, quando si è appena agli inizi, non si sa ancora chi sia (o chi diventerà) la propria base clienti, ma probabilmente si può immaginare il tipo di persone alle quali proporre il proprio prodotto o il proprio servizio, e che probabilmente finiranno – o, almeno, così si spera! – con l’acquistarlo.
Il problema è che i nuovi venditori sottovalutano questo ambito. E che, in fondo, tutto quello che fanno è riversare sul numero di concorrenti e sul proprio margine di profitto le proprie attenzioni, dimenticandosi di porsi una domanda fondamentale. Che, per intenderci, è semplicemente: “Ma i clienti pagheranno davvero così tanto per il mio prodotto?”.
Ricordate che dovresti evitare innanzitutto i due “estremi” del problema.
In primo luogo, non dovresti volere che le persone arrivino da te semplicemente perché hanno fiutato che possono comprare il tuo prodotto ai prezzi più bassi del mercato. Questo approccio potrebbe anche tramutarsi in un modello conveniente sul brevissimo termine (perché magari ti permetterà di acquisire quote di mercato senza avere storicità), ma di sicuro non si tradurrà in una strategia di vendita a lungo termine!
D’altro canto, potrebbe anche essere difficile entrare nel mercato di Amazon con un prezzo di fascia alta. Come già rammentato più volte nelle scorse righe, infatti, è meglio che un nuovo prodotto abbia una differenziazione molto valida e chiara rispetto ai suoi concorrenti se vuole realmente entrare in Amazon con un cartellino del prezzo piuttosto salato. È anche importante cercare di comprendere se i tuoi potenziali clienti arriveranno in Amazon per acquistare prodotti di fascia alta. A seconda della nicchia di prodotti nella quale vuoi posizionarti, questo potrebbe non essere lo scenario più probabile…
Dunque, cerca non solamente di comprendere se il prezzo del tuo prodotto può essere comparato con quello dei tuoi concorrenti, e di comprendere se è sufficiente per poterti assicurare un margine di profitto soddisfacente. Domandati anche se i clienti nella tua nicchia di mercato siano o meno disposti a pagare il prezzo che vuoi imporre, e se i clienti che cercano il tuo prodotto siano o meno disposti a pagare il prezzo che vuoi applicare.
Non avere alcuna paura di testare diversi punti di prezzo per rispondere a queste domande con dati reali. Potrai pur sempre cercare di correggere il tiro prima di arrivare sul mercato in grande stile.
Gli altri metodi di determinazione del prezzo
Quelli di cui sopra sono i passi che ti consigliamo di fare per poter arrivare a determinare il prezzo del tuo prodotto con maggiore precisione o, per lo meno, evitare di compiere dei gravi errori nel momento in cui cercherai di fissarlo.
Non è questo, comunque, l’unico strumento che dovresti applicare. Ci sono tantissimi “trucchi” di marketing che potrebbero esserti di aiuto nel momento in cui andrai a fissare il prezzo e… alcuni di questi metodi sono talmente semplici che non avrai alcuna difficoltà nell’imporli anche all’interno della tua personale strategia di marketing.
Per esempio, potrai scegliere di ancorare il prezzo a un benchmark. Si tratta di una strategia molto facile, che si riferisce al fatto di mettere il tuo prezzo accanto ad un altro prezzo evidentemente più alto, facendo sentire al cliente che il tuo prezzo è un affare che non può lasciarsi evidentemente sfuggire!
Si tratta di una strategia talmente semplice e banale (ma efficace!) che probabilmente l’hai incontrata centinaia di volte mentre hai fatto qualche acquisto, anche in maniera inconsapevole.
Vuoi qualche esempio??
Pensa a tutte quelle volte che hai guardato una pubblicità in cui la voce narrante ti chiedeva quanto avresti potuto pagare per un prodotto come quello. La voce narrante ti ha sicuramente suggerito dei prezzi (100 euro? 200 euro?), come spunti mentali che sono – in altri termini – l’equivalente di affermare che il venditore avrebbe dovuto effettivamente farti pagare quel prezzo per tale prodotto.
Successivamente, nella seconda parte del messaggio promozionale, la voce narrante svela che in realtà il prezzo effettivo del prodotto è di soli 50 euro. Rispetto ai 200 euro che ti aveva anticipato nella prima fase, 50 euro sembrano effettivamente poca cosa, no? Insomma, un affare irrinunciabile!
La voce narrante potrebbe anche usare il prezzo effettivo in un altro modo, creando un senso di urgenza. Magari, ti potrebbe suggerire che “se chiami nei prossimi 30 minuti, potrai ottenere quel prodotto a soli 50 euro!”. E magari la triste verità è che quel prodotto vale 25 euro ma… l’ancorare il prezzo a un suggerimento, e creare un senso di urgenza, potrebbe comunque indurti ancora una volta a ritenere un affare quell’acquisto.
Insomma, come hai avuto modo di vedere, questa strategia è davvero semplicissima da utilizzare, e potrai replicarla anche su Amazon. Ti basterà fissare un prezzo più alto del prezzo di vendita effettivo nel backend dell'elenco dei prodotti Amazon e successivamente promuovere il tuo prezzo riconducendolo a quello della “promozione”.
Un’altra strategia piuttosto semplice, ma che si rivela spesso essere piuttosto efficace, è quella che sfrutta la potenza del 9. Anche questa strategia ti è probabilmente molto nota e… è ben possibile che anche tu ne sia stato protagonista passivo.
Diversi studi di marketing e di psicologia hanno infatti dimostrato che i prezzi che terminano con il numero 9 di solito risultano essere più attraenti dei prezzi che terminano con un numero alternativo. Ci sono sufficienti analisi che hanno verificato il “fascino” che il numero 9 può determinare nel momento in cui si vende un prodotto a tale valore, e se vuoi saperne di più, ti sarà sufficiente approfondire il tema con un rapida ricerca online.
Applicando questa strategia nel tuo piano di marketing, pertanto, potresti voler verificare l’efficacia della forza del 9 modificando il prezzo del tuo prodotto – ad esempio – da 50 euro a 49,99 euro, a 49 euro.
Tutto bene, dunque?
Purtroppo, no. Se infatti è vero che ci sono numerosi studi che dimostrano che al supermercato la magia del 9 funziona molto bene, non ci sono ancora sufficienti analisi che dimostrano come in realtà la potenza del 9 sia valida anche con le vendite online. Insomma, starà a te decidere se provarla o meno (se la provi, facci sapere quali sono i risultati che riesci a ottenere!).
Se le strategie di cui sopra non sono sufficienti, te ne proponiamo un’altra molto utilizzata anche online, e anche nel marketplace più noto del mondo: offrire un'opzione intermedia. Sebbene non sia comunque una tecnica che puoi applicare subito se stai iniziando oggi a vendere il tuo primo prodotto su Amazon, l'offerta di un'opzione intermedia può essere utile quando si continua ad espandere il proprio business.
Diversi studi hanno infatti dimostrato che i brand che offrono due o più scelte di prodotto possono aumentare le vendite del prodotto a prezzo più alto creando un'opzione intermedia. Ma come funziona? È semplicissimo!
Ipotizziamo che alla fine tu abbia scelto di ampliare la gamma dei tuoi prodotti e… torniamo agli esempi in apertura: un bagnoschiuma. Puoi vendere il tuo bagnoschiuma da 400 ml a 9 euro, e un secondo bagnoschiuma da 200 ml a 5 euro. Se gli studi di cui sopra sono corretti, allora potresti anche scegliere di introdurre un'opzione intermedia, ovvero un bagnoschiuma da 300 ml a 7,5 euro. I clienti – stando alle analisi di marketing effettuate – potrebbero essere indotti a migrare gradualmente verso la confezione che ha il prezzo più alto.
Dunque, la tua gamma di prodotti dovrebbe ora essere costituita da:
- bagnoschiuma con confezione da 200 ml a 5 euro;
- bagnoschiuma con confezione da 300 ml a 7,5 euro;
- bagnoschiuma con confezione da 400 ml a 9 euro.
Ora, naturalmente, pochissimi clienti acquisterebbero mai la confezione intermedia, quella da 300 ml, perché apparirebbe come relativamente più cara rispetto alla confezione maggiore. Alla fine, quel che hai fatto è stato ancorare – in maniera più “raffinata” – il tuo prezzo ad un valore che ha creato maggiore convenienza indiretta.
È evidente che questa strategia dovrebbe anche impattare sulla necessità di reperire le adeguate scorte di magazzino. Considerato che la forma intermedia è sicuramente la meno conveniente delle tre, potrai reperire minori quantità, puntando invece a negoziare con il produttore la fornitura di maggiori quantità della confezione minore e di quella maggiore, su cui graviteranno sicuramente i maggiori interessi da parte dei tuoi potenziali acquirenti.
Conclusioni
L’obiettivo di questo nostro odierno articolo non era, evidentemente, dirti quello che devi assolutamente fare per poter fissare il prezzo del tuo prodotto, quanto quello di condividere alcuni spunti che potrebbero esserti utili per porti al riparo dei più comuni errori in cui potresti incappare nel momento in cui scegli di stabilire un elemento così importante della tua strategia di marketing, come il prezzo del prodotto.
Prendendo in considerazione quello che sta facendo la tua concorrenza, il costo dei beni venduti e la tua base di clienti, dovresti riuscire ad assumere una decisione molto più informata sul prezzo del tuo prodotto in vendita su Amazon, evitando di commettere quegli sbagli che purtroppo sono piuttosto comuni tra gli imprenditori neofiti, alle prime armi (ma non solo!) e che potrebbero costituire la strada privilegiata verso il fallimento delle proprie iniziative di vendita.
Vogliamo dunque concludere con un ultimo, piccolo, suggerimento.
Come abbiamo già ricordato qualche paragrafo, quelli di cui sopra sono solamente alcuni dei passi che dovresti fare per poter compiere un percorso pienamente sostenibile verso il conseguimento di una strategia di prezzo efficace.
Tuttavia, una volta che hai preso in considerazione ognuno di questi aspetti con la giusta calma e professionalità, non esitare a sperimentare prezzi diversi!
Forse potresti esser convinto di fissare il prezzo del tuo prodotto a 10 euro per qualche settimana. E, dopo questo periodo iniziale, potresti avere degli elementi statistici sufficienti per poter capire che magari è bene scendere a 8 euro, o a 9,99 euro. Insomma, potresti scoprire che una differenza minima, anche di un solo centesimo di euro, potrebbe impattare sul tuo business in maniera molto positiva e potrebbe fare aumentare le vendite.
La decisione finale sul punto di prezzo “giusto” non è pertanto semplice come qualcuno potrebbe suggerirti. Si tratta di una politica dinamica, che dovresti scegliere di condurre con la giusta sapienza.
Quindi, cerca di avvicinarti saggiamente questo ambito, prendi in considerazione ciascuna delle tre aree di spunto di cui sopra e sperimenta. Siamo certi che, con un po’ di esperienza, riuscirai ad arrivare alla fissazione del giusto prezzo per i tuoi prodotti!
E tu che ne pensi? Come stabilisci il prezzo dei tuoi prodotti? C’è qualche suggerimento che vorresti condividere con noi e con tutti i nostri lettori, e qualche caso di successo che vuoi portare alla nostra attenzione?