La cosiddetta Content Analytics è quel ramo del monitoraggio web che si occupa di verificare l'efficacia dei contenuti digitali, grazie ad opportune strategie ed in rapporto ovviamente ad un obiettivo specifico. “Content is king”, lo sappiamo, ed ancor più chiaro negli ultimi anni quanto sia il buon contenuto la leva principale per avere successo con un sito web e ottenere posizionamento online. L'analisi dei contenuti può riguardare sia i contenuti strutturati (ovvero collocati in un database) che quelli non strutturati, testuali (pagine web, email ecc.) e non testuali (video, foto). L'obiettivo nell'analisi dei contenuti è molteplice: capire se un contenuto funziona, se è visualizzato e se risponde alle reali richieste dell'utente.
L'analisi dei contenuti con Analytics, ad esempio, ci permetterà di ridefinire la nostra content strategy e proporre nuovo materiale da caricare sul sito, possibilmente di qualità.
Content analysis e Google Analytics
Entriamo in Analytics, scegliamo il nostro sito di riferimento e, nel menu sulla sinistra, individuiamo la voce
Comportamento > Contenuti del Sito
Le sottovoci a disposizione per esplorare i contenuti del nostro sito sono 4:
- Tutte le pagine;
- Dettaglio Contenuti;
- Pagine di Destinazione;
- Pagine di uscita.
Alla prima voce troviamo un report dettagliato di tutte le pagine del sito con visualizzazioni standard e uniche, tempo medio sulla pagina, media sito ed eventuali ricavi. Possiamo anche cliccare sulla singola pagina del sito nella nostra tabella e vedere le statistiche solo relative a quella pagina.
Se dal menu in alto scegliamo invece “Riepilogo Navigazione”, vedremo le pagine in cui l'utente era primo o dopo di essere approdato su una nostra pagina di riferimento, quindi un percorso completo con “pagina precedente” e “pagina successiva”. C'è poi l'analisi dati “in page” che ci dice cose molto utili come il tempo medio di caricamento della pagina (espresso in secondi), la frequenza di rimbalzo o la percentuale di uscita.
Passiamo ora alla sezione “Contenuti del sito” e scopriamo nuove interessanti metriche dettagliate giorno dopo giorno. La voce “Pagine di Destinazione” fa riferimento alle landing pages, e l'abbiamo analizzata nel dettaglio in uno specifico post.
“Pagine di uscita”, infine, sono le ultime pagine visitate dal nostro utente: potrebbe trattarsi delle classiche checkout page, ma anche di pagine che inaspettatamente presentano un gran numero di visitatori in uscita. Proprio questo ultimo elemento dovrebbe permetterci di focalizzare la nostra attenzione sulle medesime pagine, per capire cosa non va (è un problema di contenuto o di user experience?) e magari migliorare la pagina partendo proprio da una ricalibrazione della content strategy.
Insomma: content is king, ma per sapere se un contenuto è davvero valido lasciamolo dire ai nostri utenti. E poniamoci le giuste domande. Nell'ordine:
- Il contenuto che ho realizzato è realmente utile per l'utente, o sembra progettato solo per la SEO?
- Se fossi un utente interessato a quello specifico argomento, leggerei il contenuto in questione?
- Quali info utili e aggiuntive che non troverà in un altro sito posso dare all'utente?
- Il contenuto in questione ha una call to action, ovvero è orientato verso uno specifico prodotto?
- Come scrivono contenuti di qualità i miei migliori competitor?