Come più volte abbiamo avuto modo di rammentare su queste pagine, organizzare il proprio sito di commercio elettronico in maniera tale che permetta all’acquirente di poter disporre dei propri metodi di pagamento preferiti (e-wallet, carte di credito, ecc.) è un elemento essenziale per poter migliorare il tasso di conversione.
D’altronde, parliamoci chiaro: nessun utente del tuo e-commerce perderà del tempo ad adattarsi ai TUOI sistemi di pagamento. Pertanto, se non offri lui i metodi che privilegia, probabilmente finirà con l’abbandonare il tuo sito e andare a concludere l’operazione di acquisto presso uno dei tuoi concorrenti.
Al fine di migliorare la conoscenza di come si sta muovendo il mercato dei pagamenti e-commerce, abbiamo voluto citare di seguito 7 statistiche recenti che sarebbe bene conoscere. Vediamole insieme!
Indice
Il metodo di pagamento preferito
Il metodo di pagamento preferito dagli acquirenti online globali è il portafoglio elettronico / e-wallet (36%), seguito dalle carte di credito (23%) e dalle carte di debito (12%).
Ad affermarlo è il Global Payments Report di Worldpay, che ci offre una panoramica puntuale e aggiornata, oltre che molto completa, sull'evoluzione dell'arte dei pagamenti online. I metodi di pagamento odierni riflettono la diversità delle culture e delle economie mondiali e, dunque, non è possibile certamente sintetizzare le abitudini di tutti i mercati internazionali in cui potesti vendere.
Tuttavia, il report – di cui consigliamo la lettura – illustra in dettaglio come paghiamo oggi – e ci proietta nel prossimo futuro indicandoci come pagheremo nei prossimi anni a livello globale, per macro area e in 36 Paesi selezionati sia per l'e-commerce che per gli acquisti nei punti fisici.
Emerge così, dalla sua lettura, che la Cina è uno dei Paesi più “interessanti” dal punto di vista analitico, poiché presenta un panorama di modelli di pagamento che è declinato dalle esigenze e dalle preferenze di consumatori “nati” con il web, che oggi giorno hanno raggiunto la maggiore età in un mondo completamente digitale e mobile, e che dunque hanno trainato alcune tendenze particolarmente affermate.
Per esempio, i portafogli mobili dominano i pagamenti in Cina a differenza di qualsiasi altra parte del Pianeta, dove sono le carte di pagamento (credito in primis, ma anche debito) a svolgere un ruolo di principale riferimento. in Cina, invece, quasi due terzi del commercio elettronico e più di un terzo della spesa nei punti di vendita avviene attraverso i principali e-wallet come Alipay e WeChat Pay.
Questa riflessione ci dovrebbe condurre ad alcuni spunti di approfondimento.
Il primo è che la statistica generale e complessiva, che vede gli e-wallet al primo posto nei sistemi di pagamento più fruiti è fondamentalmente influenzato proprio da ciò che accade in Cina, e non altrove. In secondo luogo, le imprese (come la tua?) che servono i consumatori cinesi in patria e all'estero dovrebbero tenere assolutamente conto di tale evoluzione, predisponendo dei sistemi di pagamento che possano facilmente adattarsi proprio alle esigenze di questa generazione, la prima a crescere in una realtà completamente digitale, e rappresentata da utenti certamente esigenti e tecnicamente preparati.
Al di là dei loro stereotipi, servire questo mercato richiede una comprensione molto più profonda di come le preferenze di pagamento differiscono tra regioni e culture e, dunque, questo aspetto è uno di quelli che dovresti cercare di metabolizzare il prima possibile, senza superficialità.
Ricorda che i consumatori cercano ogni modo per poter conseguire una soddisfazione immediata dei loro bisogni e dei loro desideri. La differenza rispetto al passato è che oggi c’è un crescente numero di imprese che sono pronte a soddisfare effettivamente tali esigenze. Dallo shopping mobile alla consegna in 24 ore, sono davvero moltissimi gli ambiti in cui la “Now Economy” sta trasformando il commercio al dettaglio.
Tra gli altri spunti che ti consigliamo di valutare, ricordiamo anche che quando parliamo del pagamento di beni e servizi, parliamo di qualcosa che continua a trasformarsi sotto i nostri occhi. In un numero sempre maggiore di casi, questa trasformazione sta diventando “invisibile”: all’inizio era lo shopping con gli smartphone, poi sono arrivati i negozi “just walk out” senza cassa e… il futuro si sta facendo sempre più variopinto, con evidenti implicazioni per i rivenditori.
Rammenta pertanto che oggi giorno i consumatori pensano alle esperienze di acquisto, e non ai canali attraverso cui acquistano. Il commercio è dunque sempre più slegato alla sussistenza di uno specifico canale, e sta riempendo sempre più gli spazi intermedi nei quali dovrai essere adeguatamente presente con la tua proposta. Sei pronto a farlo?
Non tutti hanno un conto corrente
Dei 7,5 miliardi e mezzo di persone che abitano il Pianeta, meno della metà utilizza un conto corrente bancario. I Paesi a basso e medio reddito sono in gran parte responsabili di questa general carenza.
Con l'aumento dell'interesse per le criptovalute e per i pagamenti mobili, si potrebbe pensare che la maggior parte delle persone abbia almeno un conto corrente bancario di base. Ebbene, ti sbagli.
Se infatti è vero che in Italia – quello che, in altri termini, dovrebbe essere probabilmente il tuo mercato di riferimento di base – la maggior parte delle persone è bancarizzata, è anche vero che la Banca Mondiale ha recentemente pubblicato nuovi dati sullo stato dell'inclusione finanziaria globale, e i risultati sono stati a dir poco illuminanti.
L'indagine triennale della Banca mostra infatti che, sebbene il numero di persone in tutto il mondo con un conto bancario sia aumentato dal 61% nel 2014 al 67% nel 2017, in realtà tale statistica sarebbe un po’ fuorviante: più dell'80% dell’incremento nel numero dei conti correnti è infatti costituito da conti inattivi nell'ultimo anno. In termini di conti attivi, la quota dei conti bancari è dunque cresciuta solamente dal 52% al 53%.
Come se non bastasse quanto sopra, nei Paesi a basso e medio reddito la situazione è ancora peggiore. Meno della metà di tutte le persone che sono presenti in questi Paesi ha infatti un conto corrente bancario attivo. E sebbene tra il 2014 e il 2017 siano stati fatti notevoli progressi nel numero di conti generalmente intestati alle persone, la quota di adulti con conti attivi è cresciuta solo dal 44,4% al 45,4% nei Paesi più poveri. La quota di persone che utilizzano i conti bancari per il risparmio è addirittura leggermente diminuita.
Insomma, MAI dare per scontato che il mondo stia virando verso una bancarizzazione. Un esempio ci è fornito dall’India, il cui presunto aumento dell'inclusione finanziaria è una sorta di “mito”. Gli ultimi dati statistici elaborati nel subcontinente ci dicono che ci sono quasi 370 milioni di indiani con conti bancari “dormienti”. E così, sebbene l'80% degli indiani abbia un conto, rispetto al 53% del 2014, meno della metà di loro sono attivi. I conti inutilizzati sono per lo più il risultato di un programma di inclusione finanziaria per assicurarsi che tutti gli indiani siano in grado di risparmiare e per consentire il trasferimento digitale degli aiuti governativi. Insomma, forse queste persone useranno il loro conto bancario in futuro, ma contarli come parte del sistema finanziario formale sarebbe errato.
Come se non bastasse, ci sono anche alcuni Paesi in cui il numero di conti è diminuito, sia che fossero attivi o inattivi. La Nigeria e il Messico sono tra i Paesi principali che negli ultimi anni hanno visto un calo significativo del numero di persone con conti bancari, con una emorragia di utenze degli istituti di credito.
Gli e-wallet aumenteranno la loro importanza
Entro la fine dell’anno quasi 2,1 miliardi di consumatori utilizzeranno un e-wallet per effettuare un pagamento o per inviare denaro.
Secondo il Global Payments Report, le più comuni tendenze di pagamento e-commerce sembrano premiare la possibilità che gli e-wallet continuino ad essere utilizzati con maggiore dinamismo.
Insomma, PayPal & co. sono in grado di incrementare il proprio ruolo nel mondo del commercio elettronico, grazie anche alle novità che sono arrivate recentemente nel settore, e alle innovazioni che sembrano essere in procinto di essere lanciate dai big del settore e altresì dagli operatori emergenti.
Anche se potrebbe sembrare una considerazione fin troppo banale e superficiale, o per lo meno una considerazione che dovresti già aver elaborato negli altri nostri approfondimenti, non possiamo non dedicare la giusta attenzione al fatto che il tuo e-commerce deve evidentemente prevedere tra i canali di pagamento almeno i principali portafogli elettronici.
Dimenticarsi di questi canali sarebbe un grave errore che, evidentemente, non dovresti fare!
Uso di carte di credito al top, ma in calo nei prossimi anni
Le carte di credito sono in cima alla lista dei metodi di pagamento più utilizzati in alcuni mercati occidentali, con il 34% nel 2018 negli USA, ma scenderanno al secondo posto nel 2022 (27%), dopo i portafogli elettronici (33%).
Le carte di credito sono sicuramente lo strumento più utilizzato per poter regolamentare le transazioni di acquisto online ma… attenzione a non considerare immutata tale situazione. Il mercato dei pagamenti commerciali sul web sta cambiando in maniera repentina, e c’è da scommettere che il ruolo delle carte di credito, che rimarrà molto importante (soprattutto se unito alle carte di debito e alle carte ibride), non sarà più in grado di occupare la posizione di maggiore rilievo tra i diversi strumenti di pagamento.
A crescere saranno infatti soprattutto i portafogli elettronici, e non solamente quelli che già oggi sono in grado di conservare una posizione di particolare predominanza sul mercato internazionale (PayPal) o su specifiche macroaree (si pensi agli esperimenti cinesi in tal materia), quanto anche di nuovi operatori che approfittando di una crescente richiesta di questa categoria di servizi, riusciranno certamente ritagliarsi degli interessanti margini di penetrazione.
Tutto dipende dall’area di riferimento
Un esempio? In America Latina le carte di credito sono in cima alla lista degli strumenti di pagamento più utilizzati nel 2018 (45%) e si prevede che vi rimarranno, ma con una maggiore diversificazione entro il 2022 (29%).
Cosa significa lo spunto che ora proponiamo? È molto semplice e, in fondo, ne abbiamo già parlato nel corso delle ultime righe. Anche se è vero che a livello globale ci sono delle tendenze inequivocabili, e quella della flessione relativa dell’uso delle carte di credito in favore dei sistemi di pagamento elettronico come gli e-wallet ne è una dimostrazione, è anche vero che dovresti compiere un’attenta analisi a livello territoriale, in maniera tale che tu possa renderti conto che cosa hanno l’abitudine di utilizzare i tuoi clienti potenziali e attuali, e non un astratto pubblico indefinito, troppo vasto (geograficamente, e non solo) per poter costituire un riferimento efficace ai tuoi studi.
Dunque, non preoccuparti di analisi macro troppo vaste che, come abbiamo visto oggi, sono sicuramente utili per poter comprendere come “soffia il vento”, ma non possono certamente essere assunti come pietre miliari inscalfibili nella tua strategia. Preoccupati invece di dare uno sguardo a quel che accade nel mercato, o nei mercati, in cui vuoi essere effettivamente presente.
Un altro esempio: la locomotiva degli e-wallet in Asia
Nell’area Asia Pacifico gli e-wallet sono in cima alla lista degli strumenti maggiormente utilizzati per l’e-commerce nel 2018 (52%) e si prevede che vi rimarranno nel 2022 (66%).
A conferma di quanto sopra, il fatto che nella macro area Asia – Pacifico si parli già di e-wallet come di uno strumento di principale riferimento per gli acquisti online, e non solo. Certo è che qui il merito è principalmente degli operatori cinesi, che stanno influenzando il mercato in maniera estremamente rilevante.
Cosa succede a casa nostra
In Europa gli e-wallet sono in cima alla lista degli strumenti più utilizzati nel 2018 (21%) e si prevede che vi rimarranno nel 2022 (24%).
Recentemente in Europa gli e-wallet hanno superato le carte di credito come strumento di pagamento elettronico più utilizzato per il compimento di operazioni online e, stando agli ultimi dati disponibili, dovrebbero dimostrare la loro predominanza anche nel prossimo futuro, crescendo di qualche punto percentuale.
Insomma, a margine di questa carrellata dei dati, puoi portare con te uno spunto fondamentale: cerca di assicurare alla tua clientela il maggior numero di strumenti di pagamento, al fine di incontrare le sue preferenze, e studia quali sono gli strumenti più gettonati non basandoti su statistiche globali, ma focalizzando la tua attenzione sulla base dei mercati di riferimento territoriale in cui vuoi essere presente.